“Codardi”

 

Preoccupazione

Qualche tempo fa ho assistito a un fatto un po’ particolare, che mi ha sorpreso talmente tanto da aver dovuto aspettare un po’ di tempo per elaborarlo e poi scriverlo.

In un caldo pomeriggio di maggio mi sono recata in Posta con mio figlio. Sì, lo so, non è una grande idea portarsi un bimbo di due anni in Posta, ma lo vedo poco e quindi anche a costo di scoppiarci qualche ora in fila agli uffici postali noi dobbiamo stare vicini vicini. Mi sono portata l’Ipadde (come chiama Leo L’Ipad) biscotti, acqua, fazzoletti, insomma tutto il necessaire che di solito si usa per andar e in giro, io me lo sono portato in Posta. Ero pronta per la “guerra”.

In realtà c’erano tre persone. Mai successo.

Due di loro erano già appostati agli unici due sportelli aperti, solo due su cinque. Ma visto l’esiguo pubblico, andava bene.

Seduti in attesa c’eravamo io, Leolino e, due sedie più a destra, una signora vestita tutta di nero.

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Continuo a far fatica a comprendervi, cari italiani all’estero…

Questa è l’ultima volta che torno sull’argomento, promesso.
Ho aspettato a farlo, mi son detta basta Angelica continuare a dire che qui in Italia ci stai bene che tanto non ti capiscono. Però poi a un certo punto non ce l’ho fatta.
Un mese fa circa Aldo di Italiansinfuga postò su Facebook una domanda fatta da un suo lettore che gli chiedeva se avesse mai conosciuto chi, partito per l’estero, fosse poi tornato in Italia con la voglia di rimanere.
Naturalmente alzai la mano e risposi Io!!! 🙂
Probabilmente fui l’unica…anche se dalle mail che mi arrivano in privato non sono pochi quelli che la pensano come me….
Il bravissimo Aldo non perse tempo e mi propose un’intervista lampo sull’argomento, vi ho postato il video. Qui potete leggere l’intervista: http://www.italiansinfuga.com/2013/09/02/e-se-litalia-non-fosse-cosi-male/
A suddetta intervista, in cui in pratica spiego quanto sia tutto sommato felice di essere nel mio paese, finalmente realizzata, sono seguiti una serie di commenti a dir poco infastiditi. Oltre ad altri invece che mi supportavano ed erano contenti della mia scelta, ma questi ultimi mi sono parsi in netta minoranza. Continua a leggere

Sono le persone

Perché scegliamo di vivere in un posto piuttosto che in un altro? Cosa determina davvero le nostre scelte?
Mi capita spesso di pensarci. Penso ai motivi che ci fanno rimanere in un posto, che ce lo fanno amare o detestare,le ragioni per cui in un posto vogliamo tornare e un altro preferiamo dimenticarlo. Sono i monumenti, i paesaggi, il cibo, l’organizzazione perfetta?
Penso spesso a cosa mi ha colpito dell’Australia, se il suo formidabile banana bread o l’Opera House, il suo efficiente trasporto pubblico o il sole che così luminoso non si vede in nessun’altra parte del mondo. Ho ripensato alla Tunisia, a quell’isola di Djerba dove ho lavorato un paio di mesi nei miei vent’anni appena compiuti….cosa mi incantava di quel posto? I profumi di spezie, le palme, il sole, la sabbia sul marciapiede e i mercati colorati e chiassosi?
Quando ho vissuto a Roma, che cosa mi ha davvero rapito di quella città? Il Colosseo, il Vaticano a pochi minuti da casa, il caffè che prendevo tutte le mattine prima di andare a lavoro o i negozi pazzeschi in via Candia e viale Giulio Cesare?
Quando sono stata in Giappone, che cosa mi ha colpito di piu? Il sushi delizioso, il mastodontico tempio buddhista Todai-ji di Nara o la Città Elettrica di Tokyo?

Cosa ci lega ai posti che visitiamo, e cosa ci fa allontanare? Continua a leggere

Calmiamoci e partite…

Da quando ho questo blog, ho sempre ricevuto e-mails di persone interessate ad andare in Australia, alcune solo per semplice spirito avventuriero/turistico, altre mosse più dalla voglia di cambiare aria. Mi contattano per avere semplici informazioni, qualche consiglio, qualche opinione. Per alcuni ci vuole solo qualche parola di incoraggiamento per  compiere il passo decisivo, e io mai mi sono sottratta a queste richieste. Negli ultimi mesi però, e in particolare nell’ultimo mese, il tono delle e-mails è leggermente cambiato. E dico leggermente per usare un eufemismo….siamo passati dal semplice: “Mi piacerebbe andare in Australia…hai qualche consiglio da darmi?” a…”Voglio scappare…che chance ho di farcela?”. O_o. Continua a leggere