Qualche tempo fa ho assistito a un fatto un po’ particolare, che mi ha sorpreso talmente tanto da aver dovuto aspettare un po’ di tempo per elaborarlo e poi scriverlo.
In un caldo pomeriggio di maggio mi sono recata in Posta con mio figlio. Sì, lo so, non è una grande idea portarsi un bimbo di due anni in Posta, ma lo vedo poco e quindi anche a costo di scoppiarci qualche ora in fila agli uffici postali noi dobbiamo stare vicini vicini. Mi sono portata l’Ipadde (come chiama Leo L’Ipad) biscotti, acqua, fazzoletti, insomma tutto il necessaire che di solito si usa per andar e in giro, io me lo sono portato in Posta. Ero pronta per la “guerra”.
In realtà c’erano tre persone. Mai successo.
Due di loro erano già appostati agli unici due sportelli aperti, solo due su cinque. Ma visto l’esiguo pubblico, andava bene.
Seduti in attesa c’eravamo io, Leolino e, due sedie più a destra, una signora vestita tutta di nero.