
Non spaventatevi dal titolo. Non fate come me che appena ho letto il titolo dell’articolo “L’evoluzione insegna l’ottimismo ragionevole” pubblicato su La Stampa qualche giorno fa, ho avuto come prima reazione quella di passare oltre e proseguire la lettura di più leggere argomentazioni.
Ma appena ho voltato pagina mi si è come accesa una lampadina: vuoi vedere che non parlano solo di scimmie allegre ed evolute ma pure di qualco’saltro in quel pezzo?
E infatti….altro che scimmie.
Oddio, poverelle, loro non hanno colpa. Hanno il merito di averci preceduto nella scala evolutiva, ma io non ho ancora capito se siamo noi quelli evoluti o loro. 😀
Anyway…torniamo all’articolo. Torniamo a noi, signori e signore. E al pessimismo dilagante che ormai accompagna la nostra vita, ogni singolo giorno. Ci alziamo con la luna storta o il piede sbagliato (scegliete voi), proseguiamo la nostra giornata aspettandoci il peggio da tutto e da tutti, la televisione non fa altro che gettare benzina sul fuoco perché a quanto pare esistono solo le brutte notizie e così non vediamo l’ora di finire la giornata e addormentarci.
Ok, questa è forse una caricatura in negativo, ma non è poi così sbagliata, giusto?
Quell’articolo non parlava di scimmie. Parlava di ottimismo, di un ragionevole ottimismo dato dall’evoluzione.
Ehhhh? Direte voi…
Quando ci guardiamo intorno, cosa vediamo? Precariato, crisi economica, valori sociali azzerati, politici corrotti, costo della vita alle stelle…… la macchina che non funziona, la madre che non ti capisce, il capo che fa lo stronzo, il ragazzo che non ti chiama, la ragazza che rompe, il marito assente, la moglie opprimente….. il telefonino che non prende e ti incazzi e ci urli contro anche se lui non ne può nulla se non c’è campo….
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