Che confusione…

Ragazzi…sono un po’ confusa. Vi chiedo innanzitutto scusa se non scrivo molto spesso come un tempo, ma il lavoro mi sta massacrando. Sono contenta perché mi piace quello che faccio, ma mi impegno forse un po’ troppo e quando arrivo a casa la sera (dopo aver avuto pure il coraggio di andare in palestra) mangio un boccone e mi infilo a letto esanime…mi direte, ma che caspita di vita fai? Non è male tutto sommato, anzi non è male per niente…solo che mi toglie il tempo per fare la cosa che amo di più: scrivere!

Anyway…sono le cinque del pomeriggio, ho finito quello che dovevo fare quindi, anche se sono ancora sul lavoro, scrivo sul blog. Sacrilegio!! No…che me frega…col mazzo che mi faccio non penso proprio… ;-D Dunque, dicevo, sono confusa. Non cominciate a sorridere, non intendo tornare in Australia o e non ho cambiato idea sull’Italia…anzi, fatemi sgombrare il campo da qualsiasi fraintendimento al riguardo.

La settimana scorsa, (li mortacci a me quando mi è venuto in mente di esternare il pensiero su Facebook…diabolico Facebook..bisogna stare attenti perché ti infili in casini che neanche ti immagini se dici la cosa sbagliate…) ho avuto un momento, come dire, di abbandono estemporaneo. Erano giorni che non facevo altro che sentire stronz…in tv..gente che urla, si insulta..solita roba, certo, ma diciamo che il clima delle elezioni amministrative (leggi: politiche, ormai ogni cosa è politica…scegliere i palinsesti, intervistare, pubblicare articoli, organizzare conferenze stampa…ma persino fare le cose di tutti i giorni, come scegliere se comprare un libro alla Mondadori o alla Feltrinelli…ormai tutta la nostra vita è intrisa di politica da fare schifo)…ecco, diciamo che in questa atmosfera un po’ esacerbata, mi è partito l’embolo australiano.

Il mio amico embolo australiano, che ho deciso di soprannominare Ebby.

Ebby ogni tanto parte e mi viene a trovare. O meglio, è sempre nella mia testa. Gli emboli, lo sappiamo, sono dei corpi estranei presenti nel sangue, come coaguli o bolle d’aria. E possono fare male, molto male. Il mio Ebby non fa male, ma ogni tanto parte e mi devasta la testa. Mi inonda di insicurezze, mi dice che era meglio se me ne stavo con i canguri
e i koala perché qui ci sono solo maiali e ballerine, che era meglio fare la cameriera e guadagnare di più di quanto nonp renda adesso facendo la signora del marketing…che l’Australia è più bella, più vivibile, meno corrotta, è in culo ai lupi (grande vantaggio) e, in poche parole, è una figata pazzesca….

Ebby mi devasta con questi pensieri. E io rimango impotente finché non se ne va. Perché Ebby va sempre via. E’ solo un embolo, un frammento della mia vita passata che ancora circola dentro di me, gira e gira per ricordarmi la mia esperienza aussie.…selezionando solo i ricordi più belli. Ci pensa il cuore a risolvere tutto. Medicalmente non avviene così con gli emboli veri, ma mi piace pensare che sia lui che a un certo punto pompa così forte da scacciare via Ebby e da scioglierlo temporaneamente.

Lo scioglie nella mia testa perché, il mio caro amico cuore, quello che ha patito e gioito con me laggiù, tra i koala e i canguri, mi fa vedere il brutto e il bello, fa riaffiorare anche i ricordi non proprio positivi e i motivi che mi hanno spinto a tornare a casa e di cui vi ho già abbondantemente parlato. L’ultima volta in cui Ebby è passato a trovarmi, ho commesso l’errore di scrivere sul Libro delle Facce (mai nome fu più azzeccato) il mio pensiero estemporaneo, stupido e infantile: Angelica tornerebbe volentieri in Australia…

Nel momento in cui l’ho scritto, Ebby si era già sciolto. Ma i commenti sono arrivati istantaneamente, non potevo cancellare il post. E io mi ero già pentita di quel pensiero. Non fraintendetemi, l’Australia mi manca, alle volte ci torno con il pensiero…alle volte vorrei essere lì giusto per staccare la spina e poi tornare indietro. Perché nonostante i mille difetti di questa nostra cara Italia, io sono ogni giorno più convinta della scelta che ho fatto. Se poi ogni tanto Ebby passa a trovarmi, se ogni tanto vago col pensiero a Sydney, penso sia perfettamente normale.

Ma non c’è niente che mi farebbe tornare indietro, adesso. Anzi, ci sono validi motivi per rimanere, in realtà.

Motivi, obiettivi, persone.

Il motivo principale è che amo il mio paese incommensurabilmente.

Gli obiettivi sono tanti, dal semplice riuscire a vivere dignitosamente nel mio paese a fare qualcosa per cambiarlo, questo paese.

E poi ci sono le persone.

In Australia ero sola. Avevo qualche amica, certo, ma tra impegni di lavoro, distanza e casini vari, passavo le mie giornate spesso da sola. Qui ho la mia famiglia. Ho amiche che posso vedere con più frequenza.

E qualcuno magari ha già notato che sul famoso Libro delle Facce ho cambiato la mia situazione sentimentale.. Ebbene sì, la Maga ha il ragazzo……che storia, eh?? E chi l’avrebbe mai detto? I miracoli avvengono! 😀 Dopo lungo e a tratti insistente periodo di “singleraggio” assiduo…alla fine ce l’ho fatta. 😀

Spero che il mio lui non legga questo post…ma diciamo che lo sto scrivendo anche per lui. Per scusarmi.

Perché non deve essere bello leggere una frase del genere sul profilo della tua ragazza. Non è bello alzarsi al mattino tutto carico perché non vedi l’ora di vederla…e leggere che lei, invece, vorrebbe andarsene in Australia! Ho combinato un bel casino, in buona sostanza.

Colpa di Ebby, gliel’ho detto, ma non ci ha tanto creduto 😀

Io, semmai, in Australia ci torno con lui… 😀

Bene. Sgombrato il campo da ogni dubbio sulla mia permanenza in terra italica, veniamo al punto del post. No, non era la frase su Facebook il punto, ma solo l’inizio…lo so, scrivo raramente ma quando scrivo sono un fiume… 😀 Il punto è che continuo a ricevere commenti e e-mail a dir poco contrastanti: chi mi dice che non vede l’ora di andarsene e chi mi dice che chi se ne vuole andare non ha capito nulla perché qui si sta troppo bene!!!

O, dico io, ma viviamo tutti nello stesso paese? E’ possibile?

Voglio dire….avete visto il casino di Zapatero in Spagna? I ragazzi mi sembravano abbastanza uniti nella loro protesta….ma qui, ma com’è che in questo lembo di terra a forma di stivale siamo sempre divisi su tutto e su tutti? Anche tra i giovani c’è chi, con le pezze al c…o meno, vorrebbe scappare e chi invece vuole rimanere. Sento gente che, a parità di condizioni economiche, elogia o insulta questa nazione. Gente che vuole scappare, gente che vuole rimanere e critica chi scappa.

Non siamo uniti neanche nelle lamentele! Ma vi sembra normale?

A chi mi scrive io spesso non so cosa rispondere. Io non posso schierarmi da nessuna parte. Chi parte secondo me fa bene perché è l’esperienza in se stessa che va fatta, al di là se questa ti porterà dall’altra parte del mondo definitivamente o no. Chi rimane perché in questo paese ci crede, o perché non è convinto che da altre parti sia meglio pur lamentasi dello stato italiano, ha comunque la mia comprensione perché, sotto sotto, ha ragione.

Insomma, sono confusa.

Vorrei dare una risposta giusta per tutti, ma non mi è possibile. Vorrei dire a chi rimane che è giusto combattere, ma sono contenta anche per chi parte.

Sento che la disoccupazione giovanile ha raggiunto cifre record ma io continuo a leggere annunci di lavoro ogni giorno. Centinaia di annunci di lavoro. Constatazione banale forse, ma come la spieghiamo?

Una delle famose e-mail che ho ricevuto ribadiva questo concetto: se sei disperato, il lavoro lo trovi in un attimo perché c’è una grande offerta…e di certo non ti metti a guardare il tipo di lavoro se hai bisogno di soldi. Bene. Ma io rispondo: e quei ragazzi che hanno studiato anni e si ritrovano a fare gli spazzini? Certo, hanno un lavoro.

E quindi? Devono smettere di lamentarsi per questo? Non penso proprio.

Non bisogna accontentarsi, mai. Soprattutto con il mazzo che ci siamo fatti. Ma, e qui introduco il prossimo post che scriverò tra breve perché questo è troppo lungo e finisce che mi insultate….dicevo, è la logica del mercato del lavoro che deve cambiare. Ci sono professioni che sono sature, stragettonate e poco richieste. Troppa offerta rispetto alla domanda. Oltre agli stipendi da fame, occorre ripensare al sistema lavoro e al mercato lavoro nel suo insieme e lo stato dovrebbe impegnarsi a formare per professioni che davvero servono, non solo per quelle più fighe.

Tornassi indietro, non farei la giornalista. O, meglio, la farei a tempo perso, non come professione. Ho studiato tanto, ho fatto l’esame di stato, posso tirarmela da giornalista professionista…per cosa? Fare la freelance a dieci euro a pezzo? Di giornalisti ce ne sono troppi e alla qualità non fa più caso nessuno (mi riferisco alla qualità dell’informaizone italiana….che fa pena….) tornassi indietro mi butterei sul turismo, per intenderci. O mi inventerei una nuova professione.

Vi butto li queste riflessioni perché mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Io scriverei delle ore, ma mi rendo conto che non avete tempo da perdere a leggere i miei post che più che post sembrano capitoli di un libro!

In poche parole (ahahah che battuta) mi sento confusa. Da voi. Non percepisco un coro unanime di proteste o di apprezzamento, sento solo voci singole che si lamentano o gioiscono. E quindi, in buona sostanza, ancora non ho capito se questo paese sia in coma irreversibile o se esiste la luce in fondo al tunnel. Dovete dirmelo voi se questa luce esiste.

Io, comunque, continuo a vederla.

La Maga che se ne sta in Italia 😀

25 thoughts on “Che confusione…

  1. Bhè, carissima,
    intanto auguri ancora per il fidanzato, e finalmente cacchio!!!
    Bon,detto questo mettiamola così,siamo tutti confusi, non sappiamo che fare, dove andare,perchè fondamentalmente ci manca una guida forte,potente che ci dice fate questo e poi quest’altro e vedrete che andrà bene! Non ci sono esempi buoni da seguire, c’è sempre qualcosa dietro, o sotto che non va bene, c’è sempre il tipo che ti dice, fanculo la politica, sono tutti corrotti ! Per poi scoprire che è corrotto anche lui. Soluzione? Analizzare il tutto e pensare con la propria testa,quali sono gli obbiettivi nella mia vita? Lavorare ? Fare esperienze nuove? Essere gratificato nel lavoro? Fare una famiglia? Andare all’estero è una cosa molto positiva certo,ma come hai detto tu lo è anche rimanere. Nel dubbio sai che si fa? Si parte,si fa esperienza e si ritorna,diversi cambiati,più forti e con le idee più chiare. In questa maniera secondo me si affronta tutto il casino che abbiamo in Italia in maniera diversa,perchè sai che tutto può esser diverso,migliore e dipende tutto da te,dalle tue scelte e dalle scelte che consigli alle persone vicine. Non ti piace l’Italia per com’è fatta? Non ti lamentare, e cambiala! Non sai come fare? Vai all’estero,studia,migliora, torna e metti in pratica!
    Le rivoluzioni non si fanno solo con il sangue..
    Giusss

  2. cara maga, io penso che il coro non unanime deriva dal fatto che la luce la vedono tutti ma la possono raggiungere in pochi, pochissimi, e quei pochi che la raggiungono ce la raccontano com’è da vicino e basta lasciandoci nell’ombra, precari e sognatori di vedere magari subito, magari mai, la luce da vicino.
    La questione non è l’ascoltare chi si lamenta di come va il paese e di come siano assegnati o emessi lavori in base al mazzo che si è fatti durante la carriera scolastica e accademica ma è quella di allontanare sempre più le voci che lanciano come esche i vari personaggi, diventati ormai sempre più classe oligarchica, che governano questo paese, dai politici ai sindacalisti. Fino a quando in questo paese ci sarà la raccomandazione ai massimi in tutti i posti d’elite(medici,avvocati,ecc.); fino a quando ci sono datori di lavoro che richiedono nel curriculum, anche a neolaureati o neodiplomati, anni e anni di esperienza; il lavoro nero che supera la percentuale di lavoratori in regola che alza notevolmente il tasso di disoccupazione; un tasso di evasione ed elusione fiscale incredibile rispetto stati scandinavi o come ad esempio in germania che porta la pressione fiscale all’apice per i pirla di contribuenti che le pagano le tasse; la luce sarà solo un sogno anche per il migliore studente o lavoratore in questa nazione.
    tanti saluti Maga

    • Caro, guarda che la la stessa situazione si riscontra in UK, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia… Credi che si stia male solo in Italia? Leggi un po’ le lettere della settimana nella rubrica Italians di Severgnini.

    • Hai assolutamente ragione, Marco. Ma che facciamo? Io non voglio lasciarlo in mano a sti pazzi oligarchi il mio paese! Io voglio fare qualcosa. Bisogna sensibilizzare ancora di più la gente, bisogna continuare a parlarne…

      • continua a parlare poi per quando sarai ottuagenaria e col bastone forse, e dico forse, qualcosa si sarà mosso. e avrai speso la tua vita sperando in qualcosa di impossibile 😉

        rinuncia, gli italiani han la panza ancora troppo piena, solo qualche visionario ha messo a fuoco la realtà, il popolo bove vive ancora di derby e salsiccie

        se non ci fossero stati i risparmi della generazione precedente saremmo in guerra civile, il che forse in termini assoluti non sarebbe un male peggiore di questo falso benessere che ha affossato il paese

  3. prima di tutto, chiamami Ebby, sarò il tuo peggior incubo…

    per il resto, sarò lapidario: l’italiano medio è contento e amen. altrimenti, saremmo già in guerra. a chi non sta bene se ne faccia una ragione (se ci riesce) o la valigia direttamente.

    nel mio piccolo vedo anche i miei colleghi soddisfatti di quel che hanno (e pace se un tedesco porta a casa il doppio e alle 5 fugge) e mi rendo conto che sono io solo incazzato col mondo.

    ne ho preso atto, difatti non tocco più l’argomento in pubblico.

    chiaramente se mi chiedi cosa ne penso, non aspettarti la bandierina col tricolore sventolante

    o forse banalmente sono tutti talmente rassegnati che alla fine si sono autoconvinti che questo paese sia stupendo. in fondo, lo stai facendo anche te no?

    • …troppo vera e troppo DOLOROSO…per quelli che ogni giorno lottano ancora per il futuro, che lottano contro il sistema di eletti (DI NEPOTISMO, DI CLIENTELISMO) e sono incazzati neri… ma quando iniziamo a fare VERE MANIFESTAZIONI E UN Pò DI SANA RIVOLUZIONE? …perchè c’è questa sorta di silenzio?…se ne inizia a parlare sempre di più DI NOI ma non si è ancora scesi in piazza DAVVERO, COME STANNO FACENDO GLI SPAGNOLI…. ma cosa stiamo aspettando di essere ANESTETIZZATI COMPLETAMENTE?

  4. Ciao cara.
    Innanzitutto volevo complimentarmi con te per questo interessantissimo blog…colmo di pensieri,di emozioni e di riflessioni…
    Ho già provato a contattarti sul Libro delle Facce(io lo chiamo FacciaLibro…:))ma non avendo ricevuto risposta scrivo in “casa tua”…

    Tornando alle riflessioni di questo pezzo penso che il nostro Paese sia davvero splendido sotto il punto di vista naturalistico e geografico ma c’è qualcosa di grosso che stona…stiamo perdendo la nostra Umanità…
    Nei volti delle persone vedo sempre di più una celata paura…quella paura che inevitabilmente,nella maggior parte delle volte,si insinua anche nelle relazioni sociali scatenando una reazione a catena piuttosto triste…che haimè di Umano e di Libero ha ben poco…
    Se in Australia vige,ad esempio,il “No worries”….in Italia vige invece il “Faccio qualcosa per te ma cosa ho in cambio?? oppure magari ti aiuto eh…però poi mi aspetto qualcosa…le aspettative…siamo il popolo dell’aspettative.

    Un altro fattore che assolutamente non mi piace,qui…in casa mia…in Italia…è che.chi ci governa(destra,sinistra,centro,freccia su,freccia giù…non ha importanza!) non è assolutamente coerente con quel che predica…anzi…sotto sotto…la fa sporchissima…non c’è Coerenza.

    Le cose da dire sarebbero davvero tante…ma il succo che percepisco è questo:
    qui in Italia respiro una smania di Potere e di Controllo che stà prendendo sempre di più il sopravvento. Lo vedo nei bambini che alleno,che a loro volta vivono nelle loro famiglie,quindi…penso che l’italiano medio debba AVERE per darsi valore e sentirsi valorizzato dalla nostra società…mentre invece “dovrebbe” essere in teoria tutto l’opposto:concentrarsi sull’ESSERE quella persona per poi AVERE quel qualcosa. Pensateci bene…conoscete qualcuno che fa così fra le vostre conoscenze? O magari voi stessi?…E’ tutto l’opposto ragazzi.E non mi piace…

    Spero di non aver offeso nessuno con queste mie opinioni…
    Nascono dal cuore.
    Quel cuore che entro fine anno mi farà mettere le ali,destinazione Sydney.

    Un abbraccio,P

    • Caro Peter, sono contenta per il commento, sono contenta per la tua futura dipartita…ma per quanto riguarda il concetto di essere/acvere non credere che in Australia sia poi così diverso. E’ una cultura votata all’immagine e all’apparenza, al possesso e all’esibizionismo…tanto quanto la nostra o forse ancora di più perché gli aussie, a differenza nostra, sono una nazione relativamente giovane, ancora alla ricerca di identità e che per costruirsi una personalità spesso imita le sorelle maggiori come Inghilterra e Stati Uniti. E i risultati, a livello di valori sociali, non sono per nulla incoraggianti. Certo i politici non sono corrotti come da noi ma anche loro perseguono i loro piccoli interessi e porcate. C’è più senso di giustizia, meno corruzione, più libertà…ma c’è anche tanto vuoto. Nelle persone. Te ne accorgerai solo vivendoci e poi mi racconterai.
      In bocca al lupo per la tua avventura!
      Angelica

      • Grazie delle info…
        Prezioso il tuo consiglio.Preziose le tue opinioni.
        Chiudo con questa citazione…

        “Sono padrone del mio destino,capitano della mia anima…”

        Tutto il resto è noia…

        Un abbraccio.
        Pietro

  5. post dolcissimo.

    è vero che ci sono centinaia di offerte di lavoro. e per lavoro, s’intende anche lavoro/stage/progetti, di cui molti non pagati, troppi sottopagati, tanti in nero.

    easy!

    • CONCORDO PIENAMENTE. CERTO MAGA IL LAVORO C’è E TI CERCANO ANCHE…E SI FANNO I COLLOQUI, PECCATO CHE POI TI VENGONO PROPOSTI TRASFERIMENTI IN ALTRE CITTA’ DOVE DEVI PAGARE ANCORA TU PER LAVORARE… E NON PARLO DI GAVETTA QUELLA è GIà STATA FATTA MAGARI PER 5 ANNI, QUINDI PARLO DI LAVORO… DEVI LAVORARE PER PAGARTI UN LAVORO…MA TI PARE NORMALE? …CERTO IL LAVORO C’è, GLI ANNUNCI PURE, PECCATO CHE POI LE PROPOSTE DI COMPENSO O CONTRATTUALI SONO RIDICOLE….SONO UN LUSSO…PER CHI HA UNA FAMIGLIA CHE PUò PERMETTERSI DI MANTENERE UN FIGLIO A QUALSIASI COSTO PUR DI FARLO LAVORARE…E ANCHE QUESTO TI SEMBRA GIUSTO? …CREDO CHE ANCHE IN QUESTO CASO, LA DIGNITA’ PERSONALE VENGA ANNIENTATA….

      • Vero… propongono un sacco di stage non retribuiti o retribuiti da fame e i contratti sono quasi sempre a progetto. Ma magari a furia di parlarne, come si sta facendo in modo un po’ più incisivo negli ultimi tempi, qualcosa succede. Se stiamo tutti zitti, ci lamentiamo solo fra di noi e smettiamo di crederci, allora non cambierà mai nulla. Come dice Alex, i problemi ci sono anche all’estero, in Svezia come negli stati Uniti. Scappare non serve a nulla.

  6. intanto complimenti per il fortunato.
    che dire? se chiedi a Tremonti, lui dice che la crisi non c’è, non c’è mai stata, mai ci sarà, e gli italiani sono più ricchi di dieci anni fa … forse quelli che conosce lui … e comunque ammettere che c’è la crisi sarebbe farsi autogol.
    se chiedi al Berlusca chi vota la sinistra è senza cervello, un passo avanti … in passato erano dei coglioni.
    se chiedi a Bersani (come direbbe Crozza) “ohhh ragasssi ma siam passsi?”.
    Quindi in conclusione, io penso: 1- o si affonda col sorriso sulle labbra con la consapevolezza del tutto e che tanto non cambierà niente; 2- o si combatte fino allo stremo per cose che dovrebbero essere normali e che invece ormai richiedono sforzi spropositati; 3- cercare in tutti i modi il famigerato “posto fisso” 4- o ci si prepara piano piano ad accrescere le nostre conoscenze investendo su noi stessi pronti a tirare la leva di emergenza appena se ne presenta l’occasione.
    Mah … più confuso che mai …

    • Io opto per la quarta opzione, Gianluca. Bisogna investire e credere in noi stessi, bisogna provare a differenziarci nel mercato del lavoro con nuove conoscenze e abilità, perché altrimenti si fa poca strada. Il mio sogno non è avere il posto fisso ma creare una mia impresa, basata su una mia idea, con la gente che dico io.

  7. E’ vero goguz88, come è vero che anche all’estero non si sta meglio. E’ pieno di gente che si lamenta dappertutto, in tutti i Paesi, anche in USA.

  8. Sono l’unico ad aver interpretato l’embolo australiano non come un essere umano ma un pensiero ricorrente relativo all’australia?

    Ad ogni modo, a me sembra che tu non sai ancora se abbia fatto bene a tornare oppure no. Ciò che sembra certo é che vuoi convincerti forse ad aver fatto bene. Bene, presto te ne andrai di nuovo. Lo spero!

    In bocca al lupo.

  9. Cara Angelica dalle tue righe noto che rispecchi molto lo spirito italiano…sempre un po’ ambigui e creativi!!!..non puoi giustificare chi parte ed allo stesso tempo chi resta…non si può sventolare due bandiere diverse in sostanza, proprio per questione di principio.
    La mia opinione personale è che tu in Australia non ci vuoi ritornare altrimenti lo avresti già fatto!!! Il tuo non è altro che la tua memoria di un’esperienza fuori dal normale e di conseguenza più profonda…Oltretutto sei anche molto giovane quindi sarebbe una scelta ponderata tornare a partire magari non come waitress ma come Marketing Manager!!!
    Come sempre ed in tutte le cose, ci sono luoghi dove si sta meglio e si sta peggio… dipende cosa cerchi e cosa vuoi trovare!!! L’Italia non è più il “Bel Paese” da molti anni…siamo un paese con tante risorse ma sfruttate poco e male, solamente per riempire le tasche di pochi…un paese privo di meritocrazia, dove se ti spacchi il culo nessuno ti premia, anzi ti sfruttano!!!.. per non parlare della corruzzione… insomma questa Italia non è proprio in fondo alla lista ma dall’altra parte del mondo se la passano molto meglio e lo sai!!!!..personalmente non mi sento molto legato al mio paese per il semplice motivo che lo sentirei mio solo se fosse rappresentato da gente itelligente che non pensa ai propri interessi ma a quelli dei giovani e della comunità…io non sono (ero) disposto a farmi il mazzo per stipendiare sti maiali che sono al parlamento e che pensano solo al proprio stipendio, alla f**a, festini, e il resto (che sarebbe il ns paese) chi se ne frega….io se lavoro e verso i contributi lo faccio per avere dei servizi, non per mantenere uno zoo!!…non so con quale coraggio consigli le altre persone a restare!! anzi io li invito a partire per qualsiasi meta pur di avere un paragone e poi se vogliono tornano.. e solo allora uno capisce in che paese vive…in molti mi hanno detto di non poter partire perchè c’è il mutuo della macchina, c’è il moroso, c’è quello e quell’altro…quanta tristezza…quello non è non poter partire quello è non “VOLER” partire, perchè nella vita tutto si può fare!!! la macchina si vende e si ricomprerà quando servirà , un altro lavoro lo si trova (tanto con gli stipendi da fame che i laureati hanno qua..) ed infine se il proprio partner ti ama ti segue e basta!!! Non vorrei mai raggiungere un’età adulta e rimpiangere di non aver fatto qualcosa in gioventù quando ne avrei avuto possibilità… In conclusione (sarebbe ora) cara Maga tutto si può fare!!!!! anzi, si DEVE fare!!! basta solo un pizzico di coraggio e lanciarsi! Ciao Manuel

  10. Cara Angelica dalle tue righe noto che rispecchi molto lo spirito italiano…sempre un po’ ambigui e creativi!!!..non puoi giustificare chi parte ed allo stesso tempo chi resta…non si può sventolare due bandiere diverse in sostanza, proprio per questione di principio.
    La mia opinione personale è che tu in Australia non ci vuoi ritornare altrimenti lo avresti già fatto!!! Il tuo non è altro che la tua memoria di un’esperienza fuori dal normale e di conseguenza più profonda…Oltretutto sei anche molto giovane quindi sarebbe una scelta ponderata tornare a partire magari non come waitress ma come Marketing Manager!!!
    Come sempre ed in tutte le cose, ci sono luoghi dove si sta meglio e si sta peggio… dipende cosa cerchi e cosa vuoi trovare!!! L’Italia non è più il “Bel Paese” da molti anni…siamo un paese con tante risorse ma sfruttate poco e male, solamente per riempire le tasche di pochi…un paese privo di meritocrazia, dove se ti spacchi il c**o nessuno ti premia, anzi ti sfruttano!!!.. per non parlare della corruzzione… insomma questa Italia non è proprio in fondo alla lista ma dall’altra parte del mondo se la passano molto meglio e lo sai!!!!..personalmente non mi sento molto legato al mio paese per il semplice motivo che lo sentirei mio solo se fosse rappresentato da gente itelligente che non pensa ai propri interessi ma a quelli dei giovani e della comunità…io non sono (ero) disposto a farmi il mazzo per stipendiare sti maiali che sono al parlamento e che pensano solo al proprio stipendio, alla f**a, festini, e il resto (che sarebbe il ns paese) chi se ne frega….io se lavoro e verso i contributi lo faccio per avere dei servizi, non per mantenere uno zoo!!…non so con quale coraggio consigli le altre persone a restare!! anzi io li invito a partire per qualsiasi meta pur di avere un paragone e poi se vogliono tornano.. e solo allora uno capisce in che paese vive…in molti mi hanno detto di non poter partire perchè c’è il mutuo della macchina, c’è il moroso, c’è quello e quell’altro…quanta tristezza…quello non è non poter partire quello è non “VOLER” partire, perchè nella vita tutto si può fare!!! la macchina si vende e si ricomprerà quando servirà , un altro lavoro lo si trova (tanto con gli stipendi da fame che i laureati hanno qua..) ed infine se il proprio partner ti ama ti segue e basta!!! Non vorrei mai raggiungere un’età adulta e rimpiangere di non aver fatto qualcosa in gioventù quando ne avrei avuto possibilità… In conclusione (sarebbe ora) cara Maga tutto si può fare!!!!! anzi, si DEVE fare!!! basta solo un pizzico di coraggio e lanciarsi! Ciao Manuel

  11. Il problema è che molta gente comincia l’università facendo ciò che gli piace, o che pensa che gli piaccia, indipendentemente dall’offerta. Per carità questo è legittimo, però bisognerebbe anche dare un occhio al mercato a mio avviso.
    Personalmente se volessi fare giurisprudenza o architettura e vedessi che almeno il 50% di questi è a spasso (faccio un esempio,non conosco i dati) cambierei strada.
    Cavolo basti pensare che gli iscritti a psicologia sono pari a quelli di matematica, fisica, chimica e informatica messi insieme.
    Sulle materie scientifiche di questo tipo si punta pochissimo. Girare per i corridoi della facoltà di chimica è come girare per un castello fantasma.
    Sarà anche più difficile rispetto a una facoltà umanistica ma volete dirmi che la quasi totalità di gente che esce da un liceo ha difficoltà ad affrontare materie scientifiche piuttosto che giurisprudenza?
    Mah…

    • Esatto, questo è uno dei grandi problemi del nostro paese. Non c’è una vera informazione su cosa oggi è richiesto dal mercato del lavoro e i giovani, lasciati in balia di se tessi, scelgono di seguire quello che piace loro di più. Trovandosi poi con un pezzo di carta che ai fini della ricerca del lavoro conta poco o nulla. Oggi leggevo che al sud tanti giovani stanno scappando, emigrano verso il nord o all’estero, ma senza una meta precisa, solo per scappare da un’Italia in cui non si riconoscono più. Nello stesso articolo leggevo che al sud c’è richiesta di impiego nel settore agricolo, ma nessuno vuole lavorare nel settore agricolo. Io invece penso che potrebbe essere un settore interessante, avviare un vigneto con magari annesso bed and breakfast…ci sono finanziamenti europei che potrebbero aiutare ma che vengono poco o per nulla utilizzati perché gli uffici non sanno compilare i bandi! Ci rendiamo conto???

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