Gli italiani stanno con i furbi
Non c’è niente da fare, e’ più forte di noi: noi adoriamo i furbetti, sorridiamo all’ennesimo mago della truffa in stile Toto’ e quasi ridiamo del povero diavolo che rispetta le leggi e paga ligio le tasse.
Stamattina sul Fatto Quotidiano ho letto un articolo di Ferruccio Sansa che parla proprio di questo: gli italiani stanno con i furbi. Il cinema italiano ne e’ un esempio: si esaltano i Totò e compagnia bella e anche i protagonisti dei cinepanettoni che ci fanno ridere quando riescono a fregare il prossimo. Nel modo più simpatico possibile, si intende.
Agli italiani le regole stanno strette, le regole sono viste come un limite più che una garanzia. E questo atteggiamento si riflette sulle istituzioni e ovviamente su chi ci rappresenta.
Chi riesce a non pagare una multa, chi riesce a saltare la fila viene osannato come uno che ne sa e che ha tante conoscenze….mentre quello che si paga le multe è un povero diavolo che non ha gli agganci giusti.
In Italia è apprezzato chi riesce nella vita aggirando le regole, fregando il prossimo. Poi magari i piccoli diavoli come noi non si azzardano in cotanta impresa e fanno la fila e pagano le multe, ma sotto sotto ammirano chi riesce a vivere al di sopra di tutte queste regole.
E allora magari è inutile vergognarsi troppo di certi atteggiamenti pubblici. Quando vedo il Berlusconi in uscita pubblica osannato dal nugolo di presenti che incrocia, mi rendo conto di quanto queste mie riflessioni siano vere. Il Berlusca prenderà voti e forse avrà la maggioranza in senato, perché a non pochi italiani piace quello che lui rappresenta: l’uomo al di sopra delle regole, il monarca assoluto che si fa leggi a persona e insulta i giornalisti che sanno fare il proprio mestiere, mentre lusinga quelli che gli leccano solo il culo e lo lasciano parlare senza interromperlo.
Totò ha avuto un successo strepitoso….perché? Perché era solo simpatico? Se nei suoi ruoli chiave avesse fatto il panettiere anziché il truffatore, avrebbe avuto lo stesso successo? Rispondetevi da soli.
L’Italia e’ paralizzata dalla stessa mentalità che alberga nei suoi cittadini, non solo in chi ci governa. Forse noi non ruberemmo a scapito del prossimo come fanno lorsignori parlamentari,magari noi non arriveremmo a certe bassezze morali, ma di certo sotto sotto, la maggior parte di noi perlomeno ammira chi riesce a vivere al di sopra di tutto.
Se la finissimo di ammirare certi comportamenti, se i nostri idoli fossero la Montalcini, Da Vinci, Zanardi o lo stesso De Gasperi, magari le cose potrebbero cambiare.
Finché come esempio di vita avremmo i vari Totò ( non me ne voglia, grandissimo attore, lui non ha colpa proprio di nulla) i Berlusca, i Corona e i Briatore, i calciatori vari che fanno una vita da re dando calci a un pallone, l’Italia non avrà molte speranze di migliorare.
Come sempre sto generalizzando e sono sicura che tra di noi esistono anche persone diverse, che conoscono i veri esempi da seguire e non si fanno influenzare. Solo che sono troppo poche.
La maga con la gastrite
Questa volta sono pienamente d’accordo con te. 🙂
Gran bell’articolo! E anche sintetico! Io penso che ogni paese (soprattutto quelli che chiamiamo civilizzati, dal momento che in quelli meno civilizzati può trattarsi in molti casi di schiavitù e simi-dittatura) un governo rappresenti in linea di massima la popolazione. Ora generalizzo anche io ma: prendi l’america patriottica e nazionalista e tra i suoi presidenti vedi molti guerrafondai, prendi la francia con la sua grandeur e vedi un presidente come sarkozy. Prendi la germania rigorosa ed efficiente con la mania di comandare vedi Merkel nelle vesti di capetta dell’europa che pensa di dover avere + voce in capitolo lei degli altri… prendi l’italia.. e vedi Prodi, Berlusconi, Bersani, i complotti le lotte di potere le interviste fatte dalle iene su temi culturali ottenendo risposte assurde (qualcuno ricorda la famosa domanda ai politici “cosa è lo spread?” …. ECCO… questi siamo noi italiani!
Benvenuta nel club.
Forse sono vere entrambe le cose: un governo è frutto del suo popolo e il popolo è frutto del suo governo! Esiste comunque una realtà culturale alla base, una impotenza diffusa, un senso di abbandono. Quante volte abbiamo sentito parlare di crisi dei valori… Quando capiremo l’importanza di tutto quello che accade intorno a noi, come d’istinto, vorrà dire che è giunto il momento di cambiare. Cambiare si può.
Non si può cambiare la mentalità degli italiani, la mentalità cambia da sola senza imposizioni. E’ invece sacrosanto che chi fa il controllore controlli. Quando prendevo il treno, più di una volta ho visto il controllore non fare la multa ad immigrati furbi che dicevano che non capivano l’italiano. In Italia, oltre a molti pseudo furbi, ci sono anche molti pseudo buoni, che pur avendo un’autorità se ne sbattono del proprio lavoro perché sanno che a loro non viene in tasca niente e quindi se ne fragano di star lì a litigare per far rispettare le regole. Il posto dove si dovrebbe insegnare a rispettare le regole è la scuola, invece proprio lì si insegna che tanto i professori sono buoni e in qualche modo ce la si cava sempre. Se uno non controlla o fa finta di controllare (come in certi esami, come gli autovelox spenti messi lì solo per fare paura), le regole non esistono.
E’ proprio questo il punto della questione. Quando tu dici “ci sono pseudo buoni che se ne sbattono perchè non viene in tasca nulla”. Cosa dovrebbe venire in tasca? Nell’azienda in cui lavoro si fa confusione tra “lavoro e favore”… troppo spesso quando si riceve un lavoro da un collega (un lavoro che doveva fare, perchè è il suo lavoro, xchè viene pagato per farlo) si usa ringraziarlo come se lo ha fatto “in più”.. e anche quando si da del lavoro a dei colleghi lo si chiede come se dovesse farci un favore. E’ una mentalità completamente sbagliata. Uno viene pagato per il suo lavoro! Al controllore viene in tasca lo stipendio! Dovrebbe bastare diamine!!!! Purtroppo.. in italia vige la regola del NON-controllo… meglio non controllare o cmq controllare solo i deboli… che sono indifesi. Tant’è vero che in italia è molto diffusa la frase (pronunciata in situazioni di applicazione di regole) “LEI NON SA CHI SONO IO”… assurdo. Paese delle banane proprio.