Happy Birthday to me….

Ragazzi, ieri era il mio compleanno e ieri avrei voluto scrivervi ma guarda caso lavoravo e guarda caso ero piena di robe da fare quindi…ciccia!
Ora sono sul treno da Torino a Milano, quindi ho tempo e vi scrivo!
Alla tenera, anzi direi tenerissima età di 31 anni (e non provate a dire che sono una donna, perchè non è vero, sono cose queste che non mi si devono dire..) non ho voglia di fare bilanci perchè i bilanci si fanno dopo i 95 anni, prima è inutile. Prima è tutto un divenire, una costante evoluzione e non serve troppo guardarsi indietro se non per essere contenti, perchè si è fatto quello che si è fatto e si ha ancora tanto tempo innanzi per farne altrettanto e ancora di più. Mia nonna ha 85 anni e si sente una ragazzina, ha due cellulari e se non fosse per il mal di schiena starebbe in giro dalla mattina alla sera….quindi, non è mai finita finché non è finita!

Anyway…..negli ultimi posts vi ho descritto la frenetica vita milanese che mi sta togliendo energie…e ho dato inconsapevolmente la colpa a Milano e ai suoi ritmi per la mia stanchezza. Mi sbagliavo di grosso. Qui Australia ci cova! Come sempre! 😀

Il fatto è che da quando sono andata in Australia ho cambiato vita. Assolutamente e drasticamente, ma solo oggi forse me ne sto davvero rendendo conto. L’Australia come ho già avuto modo di dire altrove si può considerare lo spartiacque della mia vita..non il giro di boa perchè non sto tornando indietro dopo un certo percorso, ma semmai il mio percorso lo dissemino di boe tanto lo voglio far diventare lungo! 😀
Per spiegarvi cosa intendo, ve lo descrivo. Dopo una settimana lavorativa intensa, sabato mattina mi sono alzata alle otto per fare alcune faccende di casa, poi alle 11 sono andata ad ammazzarmi (correre), poi sono rientrata a spadellare (preparare il pranzo) poco dopo sono uscita con il mio ragazzo per andare a comprare una roba che mi serve per il lavoro (chiamiamolo shopping) poi alla sera pizza e cinema (ho dormito quasi tutto il tempo in sala, o ero troppo stanca o fors eil film era una cag…..ta)

Domenica sono andata di nuovo ad ammazzarmi ma questa volta in bicicletta, poi pranzo in famiglia, poi festa di compleanno dove non ho toccato dolci perchè ho l’intestino a brandelli e mi scendevano le lacrime a vedere i parenti del mio ragazzo strafogarsi di tiramisù e torta alla panna (tortura…) poi a casa a stirare (doveri…) poi uscita con amici e cena in pizzeria (ho mangiato un’insalata…).

Questo è più o meno il copione di ogni week end, con qualche leggera variazione: se non ci sono compleanni, si esce comunque o io trovo comunque qualcosa da fare, piuttosto pulisco casa e se proprio voglio rilassarmi….vado a correre! 😀

Quindi, in few words come si dice in inglese, non sto mai ferma. Allora, è colpa di Milano o sono io che sono una pazza? La risposta giusta l’avete già intuita. Ma si sapeva che io ero fuori di melone.

Sto facendo le stesse cose che facevo a Sydney. Non sto mai ferma. A Sydney mi alzavo, quando non lavoravo, la massimo alle 9 perchè mi sembrava di perdere troppo tempo se dormivo!

Facevo mille cose, giravo, mi massacravo le scarpe e le gambe a fare chilometri per quella città che non smetteva mai di stupirmi, uscivo sempre e piuttosto me ne andavo al cinema da sola (che figata!!! Sembra triste, in realtà è una grande figata ma in Italia pochi hanno il coraggio di farlo!).

Prima della mia partenza alla volta della terra dei canguri, la mia vita era piuttosto piatta e pigra. Ero pigra. Non era colpa del lavoro, non era colpa dell’Italia, o forse in parte lo era, ma mi pare troppo comodo dare colpa al paese…se adesso sono diversa lo devo a me, e semmai a un altro paese, l’Australia. Sono io a essere cambiata, sono io l’unica responsabile delle mie azioni.

Avevo poca voglia di fare qualsiasi cosa, passavo le giornate tra un servizio da scrivere e i programmi di Sky. E’ stato in quel periodo che mi sono innamorata di Fox Crime! Dopo la moka, per me Fox Crime è l’invezione migliore che l’uomo abbia concepito 😀

Ero depressa, non giriamoci intorno. Incapace di mordere la vita e gustarmi ogni singolo istante. Vivevo, non esistevo. Colpa mia, colpa anche forse di un lavoro che aveva smesso di incantarmi e un rapporto che aveva perso la sua magia…. ma io non facevo davvero nulla per cambiare le cose. Ho lasciato che le cose che andavano male (lavoro, rapporto di coppia al tramonto) offuscassero quelle che andavano bene (tutto il resto: salute, famiglia, amici…io!). Avevo perso la voglia di vivere e quando entri in questa spirale dove ti autoconvinci della tua inutilità…non c’è niente che ti tiri su, puoi solo continuare ad andare giù e quando tocchi il fondo,continuare a scavare.

E io stavo proprio iniziando a scavare quando mi è tornato un barlume di lucidità. Un luccichio che mi ha fatto incazzare come una biscia, una voce interna che ha cominciato a schiaffeggiarmi e a dirmi che così non potevo continuare.

La nostra forza siamo noi. E’ inutile pensare che siano gli altri o altre cose a renderci vincenti e a farci superare le avversità. Come dice sempre mia madre, siamo noi il nostro miracolo, punto.

E così, quel pomeriggio di fine aprile, un piccolo miracolo è avvenuto dentro di me. Mi sono ribellata. Ho detto basta, e che caspita. Ma scherziamo? Che vogliamo continuare a trascinarci così per tutta la vita? NOOO!!!

Per prima cosa ho fatto quello che fanno tutte le donne in crisi: sono andata dalla parrucchiera. 😀

Mi sono fatta le “extensions”….erano così lunghe che sembravo una bambola di pezza, ma chissene!!

Il resto della storia lo conoscete. Ho chiuso la relazione, disdetto l’affitto della casa e prenotato il volo per Sydney. E laggiù una nuova Angelica è rinata. E’ stato merito dell’Australia? O è stato merito mio? Sono stati i canguri a farmi rinsavire, o la mia voglia tremenda di vivere che nemmeno la depressione è riuscita a buttare giù?

E’ merito mio. Lo dico a polmoni pieni e cuore colmo di orgoglio. Magari voi la penserete diversamente, ma se sono quello che sono oggi è senza dubbio merito delle esperienze di vita che io ho deciso di fare. Non è stata l’Australia a rendermi così, ma la mia decisione ad andare laggiù per rimettermi in discussione e rinascere nuovamente, come l’Araba Fenice rinasce dalle proprie ceneri, un’immagine splendida che ho già usato in passato e a cui sono estremamente affezionata. Un giorno forse me la tatuo,l’Araba Fenice! 😀

E quindi, per tornare al punto di partenza e concludere il post, se adesso a Milano mi sento così esausta non è colpa della city o della metropolitana o del lavoro. Ma di quell’instancabile voglia di vivere che infonde la mia anima e mi accompagna da quel benedetto giorno che ho prenotato il mio volo per Sydney nell’ormai lontano maggio del 2009.

Non mi va più di perdere tempo, di dormire troppo, di poltrire davanti alla tv. Non voglio più annoiarmi e preferisco che la vita mi sfianchi per tutte le cose che faccio. Da stirare ( e attivare il robottino aspirapolvere!) ad alzarmi presto per andare a correre, a preparare la cena per il mio ragazzo. E viaggiare, cosa che non voglio smettere di fare, ma questo lo sapevate già. 🙂

Quindi, happy birthday to me!

Un bacio a tutti voi.

E come disse Steve Jobs, siate affamati e pazzi. Sempre

La Maga

18 thoughts on “Happy Birthday to me….

  1. Buon compleanno peró io ritengo che il merito oltre che tuo per aver scelto ti metterti in discussione sia anche dell’Australia in sè. Credo fortemente che se tu avessi cambiato solamente città o fossi semplicemente andata in Francia o Spagna non sarebbe la stessa cosa. La differenza tra noi e un popolo di svedesi è che noi italiani (non tutti ok…) abbiamo bisogno di situazioni “tragiche” a monte per decidere di andare in australia. I quando decisi di partire ero nelle tua stessa situazione. Per gli svedesi o i finlandesi è normale a 18 anni prendeerenl’anno sabbatico per decidere della loro vita e capire cosa vogliono fare . Sono in popolo avanti anni luce in termini sociali e forse culturali, dove per cultura intendo cultura della persona ed del modo di vivere e rispetto per le persone e l’individuo.
    Questo per dire che si, gran parte del merito è tuo perché nonostante la nostra mentalità da italiani che come in parte ci influenza hai deciso di partire, ma anche la meta incide. Oz è molto avanti per quanto riguarda (a mio avviso) la cultura della società e questo ti ha permesso di aprirti notevolmente. Così come è vero che se fossi andata a fare volontariato in Africa avresti un’altro tipo di esperienza ancora.

    Ciò che siamo in un determinato momento e i nostri pensieri sono inevitabilmente influenzati da persone che ci circondano e luogo in cui viviamo e noi sismo frutto delle nostre esperienze, il cambiamento non dipende solo da noi. Tu i, cambiamento lo hai innescato partendo , per il resto ci hanno pensato : Australia ; persone conosciute; te stessa in quanto tu sei un individuo unico e assorbi le esperienze diversamente da altri individui.

    Buon Compleanno!

    • Hai ragione Matteo, certamente quello che siamo è anche merito delle esperienze, persone, luoghi che abbiamo vissuto. Ma siamo sempre noi, secondo me, a scegliere di farci cambiare, plasmare, migliorare da quelle esperienze. Ci sono persone che semplicemente alzano muri e non si fanno coinvolgere o influenzare, ci sono persone che danno più peso agli aspetti negativi di un’esperienza e se fanno plasmare in quel modo, lasciando fuori tutti gli aspetti positivi. In fondo, siamo sempre noi che decidiamo di cambiare in virtù di quello che avviene in torno a noi. A volte il cambiamento avviene in modo naturale, quasi che sembra indipendente dalla nostra volontà e a volte il cambiamento non avviene per nulla o in modo impercettibile, nonostante le mille esperienze che si vivono. Decidiamo sempre noi, secondo me, se far entrare nel nostro cuore il mondo che ci circonda e lasciare che ci sconvolga la vita.
      Grazie ancora per gli auguri! 🙂

  2. Complimenti! Non c’è altro da dire…hai fatto scelte diverse e ne sei strafelice, non è da tutti! Non vero l’ora di andare in Australia anchi’io e imparare il “take it easy” 🙂

  3. “vivevo, non esistevo”: imagino volessi dire il contrario… 😉 (existing, not living).
    Complimenti, concordo con Te, siamo sempre noi gli artefici dei cambiamenti della nostra vita. E appartenendo a quella schiera che per cambiamenti intende viaggi e paesi, tanto meglio!

    • Ciao Davide! In realtà io ho una concezione tutta mia sull’esistenza…un concetto un po’ più profondo del semplice essere qui, adesso. Vivere lo considero come un dato di fatto, sono qui, respiro, sono un essere vivente che ragiona…esistere per me significa anche lasciare un segno, darsi un senso…ma forse sono io che stravolgo i termini e li interpreti sulla base delle mie emozioni! 😉

  4. C’è una canzone che fa così
    “Pensavo che ogni uomo mente a se stesso”
    “E la bugia aiuta a vivere meglio”

    Dico la mia vivendo nell’Hinterland milanese (dal quale a breve me ne andrò) milano è una città brutta che non da emozioni, tranne per qualche eccezione(diamo a Cesare…) Duomo, corso V.Emanuele-C.so Buenos Aires e le ricche zone Montenapoleone, Spiga e Brera, zone belle movimentate, e molto carine,ma una città non è bella nel suo Top, ma bensì nella sua umiltà nelle sue zone più “normali” passatemi il termine, secondo me in una città diversa anche con gli stessi ritmi, sentiresti molto meno la stanchezza, perchè il problema è che milano e zone limitrofi, la voglia di vivere te la fanno passare… ci sono città che ti caricano che ti fanno stare bene, che ti mettono la voglia di fare e anche ma anche di rilassarti (come ad esempio starmene a guardare un bel tramonto sul mare dopo la giornata di lavoro)..insomma non sono bravo a scrivere, non so se vi arriva bene quello che voglio intendere… mi chiedo a Sydney facevi mille cose come ora, ma avevi le stesse sensazione di stanchezza di adesso?

    Se sono sembrato un po’ diretto e a tratti antipatico me ne scuso, ma bisogna dire quello che si pensa, un commento finto sarebbe inutile…per tutto il resto..Buon Compleanno(anche se con ritardo) 😉

    • Ciao Enzo, grazie per il tuo commento! Io non mento a me stessa, di questo puoi starne certo. Anzi spesso sono fin troppo sincera! Sono stanca ed vero che Milano mi stressa pi di Sydney, un frullatore che non ha eguali secondo me, ma a Sydney prendevo tutto come una vacanza e pure al lavoro non davo troppo peso, prendevo tutto con leggerezza, avevo un atteggiamento diverso. Qui sto invece provando a ricostruire la mia vita dopo tante esperienze e tanto girovagare e mi ci metto un po’ pi seriamente, con un po’ pi di ansie. Mi comporto un po’ pi da adulta rispetto a quando ero a Sydney e ne sento inevitabilmente il peso. Ma la stanchezza anche in parte dovuta a tutte le cose che voglio sempre fare e ne voglio fare sempre troppe! 🙂

      • Questa sensazione che descrivi è dovuta al fatto che ora sei a casa tua – all’estero sembra tutto una vacanza, poi arriva il momento in cui tutto torna come prima, ansie incluse. La sensazione di leggerezza e di vacanza dura all’incirca un anno. Perché? Perché l’esperienza all’estero è diventata casa tua. Non si scappa dalla routine, nemmeno in Papuasia! Io sono giunta a questa conclusione – la vita deve essere la tua vacanza.
        per me è sempre stato così. Certo, se ti ritrovi in certi postacci hai tutto il diritto di lamentarti!

      • E’ vero…la routine è come l’influenza..la prendono tutti prima o poi. E disfarsene non è facile, nemmeno nel posto più bello del mondo. Dà sicurezza, senso di stabilità…ma poi a poco a poco ti soffoca…almeno così è il mio caso, per questo devo fare sempre cose diverse…e invece ci sono persone che vivono costantemente nella routine e ci stanno così bene…ma come si fa????

  5. 🙂 ovviamente la prima frase sul mentire a se stessi doveva intendersi come riflessione e non come giudizio personale, (non intendevo dire che menti, non ti conosco e non potrei mai permettermi) e tu a quanto ho capito l’hai intesa bene! altrimenti mi avresti insultato 😀 secondo me il trucco è vivere proprio alla leggera, poi ovvio dipende anche dal lavoro che uno fa, ma spesso ci prendiamo troppo sul serio 😉

  6. Buon compleanno! 🙂
    ti seguo da quando eri in Australia e ti dico che fai bene ad essere così attiva. Io per esempio ho solo la domenica libera e cerco di fare un sacco di cose, preferibilmente quello che non posso fare durante la settimana (le pulizie però preferisco non farle nel weekend) e proprio non capisco quelle persone (e ce ne sono tante) che passano il weekend chiusi in casa, tanto che si ritrovano la domenica pomeriggio ad annoiarsi e a dire che odiano la domenica (ma siamo matti?) e il lunedì sono già stressati. Continua così 🙂

    • Ciao Mirtilla! Grazie, lo so che mi segui e ne sono davvero felice!! Io non so cosa vuol dire stare chiusa in casa, o meglio se ci sto è perché ho un mondo di cose da fare! Ad esempio adesso è sabato e mi sono alzata alle 7,15 perché ho voglia di scrivere sul blog…e dormire mi sembrava una perdita di tempo! Sono una pazza o no? 😉

      • Buona Pasqua Angelica!Ti seguo da quasi 2 anni, ho anche lasciato qualche commento qua e là nel tempo…ormai mi sono davvero affezionato:) Un caro saluto, sei grande, Stefano

  7. Cara maga ciao volevo chiederti una cosa.. io devo partire a Perth il prossimo settembre se mi faccio il whv ora mi vale per quando parto?

    Un grande saluto Michele

Rispondi a Dalia Cancella risposta

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...