Forse la causa della crisi siamo noi?

consumismo01

Da qualche tempo ho iniziato a riflettere su una cosa. Qualcosa che forse per voi è già ovvia, io ci ho messo forse un po’ di più ad arrivarci.

Ho pensato: e se la crisi che viviamo oggi, se questo maledetto periodo che forse tanto maledetto non è, fosse colpa nostra?

I nostri genitori, nei nostri panni, come lo avrebbero gestito?

Forse con i risparmi messi da parte sarebbero sopravvissuti alla tempesta, sarebbero ripartiti in qualche modo. Mentre noi, figli del Dio consumismo che da diversi anni anche dalle nostre parti ha raggiunti livelli direi grotteschi, il senso del risparmio non ce l’abbiamo. Ecco qual è il vero problema di oggi. Brava Maga, hai scoperto l’acqua calda! 😀

Riuscite a mettervi da parte due lire voi? Parlo seriamente e mi rivolgo a chi ha un lavoro decente con uno stipendio decente. Chi non ce l’ha mi insulta giustamente.

Ho come la sensazione che la crisi che viviamo adesso sia scaturita per colpa di questa società dedita ai consumi, piegata all’ultima moda tecnologica, obbligata in un certo modo a rincorrere tendenze e tecnologie. Forse è tutta colpa nostra.

Mi viene in mente il casino dei subprime in America che diede vita qualche anno fa alla bratta in cui nuotiamo ancora oggi. In pratica le banche avevano concesso mutui a gente che non aveva neanche la nonna da dare in garanzia. E così è iniziato un circolo vizioso, con gente che ha preso la brutta abitudine di vivere al di sopra delle proprie possibilità, in comode rate mensili. Questo modello americano è arrivato poi in Europa e ha bussato alla porta, anzi no ha letteralmente sfondato i confini italiani e noi lo abbiamo accolto a braccia aperte.

Parlo per me. Ho voluto l’Iphone 4, pago 49 euro al mese, mi fossi tenuta il mio vecchio Nokia ora pagherei la metà. Ho voluto la macchina, perché che palle girare con i mezzi pubblici, e vai 500 euro al mese di rata. Poi mi sono detta, cavolo sono una scrittrice in erba, mi ci vuole un pc serio, e così buttiamo via 380 euro per comprare un Hp con windows 8, perché il povero e vecchio Macbook che comunque continuava a fare cristianamente il suo dovere non mi piaceva più.

E poi ogni mese vuoi non comprarti una magliettina, vuoi non uscire con le amiche a cena? E poi mi guardo il conto e vedo che non sale mai…e ho la faccia di bronzo di domandarmi pure: e cosa faccio di strano?

Ma i nostri genitori come pensate li abbiano messi i soldi da parte? C’era tutta questa corsa al consumismo becero ed estremo?

Io azzardo che se non fosse per questo modello di consumo oggi non saremmo nella merda in cui nuotiamo e che forse abbiamo noi stessi causato.

Se avessimo imparato prima, ormai è tardi perché abbiamo il chip consumistico ben ficcato in testa, che possiamo fare tranquillamente a meno del 90% delle cose che abbiamo forse oggi non saremmo a questi punti. Chi oggi si ritrova senza lavoro, per colpe certamente non sue, magari fatica ad andare avanti perché da parte non è riuscito a mettersi niente.

Penso a quelli che si lamentano di essere senza lavoro e poi li vedi sempre pieni di pacchetti di sigarette e cellulari all’ultimo grido, sento urlare di crisi e poi vedo le classiche code che ormai non fanno quasi più notizia davanti ai negozi della mela morsicata.

Forse non siamo più disposti a rinunciare. Ecco il vero problema. Non siamo più capaci di accontentarci, ormai il modello è “pretendi sempre di più, sii un passo avanti agli altri” e paga per questo, non ti risparmiare. Non risparmiare.

Se provassimo a stare lontani dai centri commerciali per un po’, ad accontentarci anche del telefonino sgrauso purché funzioni, magari vivremmo meglio.

Mio suocero ha tenuto un vecchio Nokia degli anni novanta, alto venti centimetri, fino a qualche settimana fa quando il povero dispositivo ha giustamente tirato le cuoia. Ma fosse stato per lui sarebbe andato ancora avanti anni. Mio padre usa un telefonino da 50 euro (li vendono ancora, tranquilli) per telefonare e non parlargli di Whattsup o Skype perché pensa siano cose che si mangiano.

Lui il telefono lo usa per il suo scopo, telefonare. Se deve fare le foto, usa la macchinetta digitale che ha comprato quando sono uscite le prime macchinette digitali, fate voi.

I miei hanno una sola macchina, la povera chevrolet Matiz usata come fosse un Suv da mio padre, che il giorno che le macchine avranno il dono della parola la Matiz mio padre lo coprirà di insulti. Ma tant’è è lì che si accende ogni giorno, nonostante le migliaia di chilometri alle spalle. Pensate che mio padre gliene freghi qualcosa? Finché va se la tiene. E’ solo una macchina, serve per spostarsi.

Ultimamente mio papà è andato effettivamente in brodo di giuggiole scoprendo i documentari di Sky e programmi tipo “Come è  fatto” riempiono il suo tempo libero. Ma Sky è stato messo per volere dei figlioli e allora papà giustamente si gode il giocattolo. Se non ci fosse Sky tornerebbe a suoi amati dvd con i film classici che si riguarda dieci volte l’anno minimo.

Mia madre ha avuto l’Iphone 4 dal mio ragazzo, che una volta finito il contratto dei due anni è passato al 5. E quindi il 4, perfettamente funzionante,  lo ha dato a mia madre che ha accolto l’evento come una bambina a cui regali Barbie Principessa.

Non ha idea di come funzioni o meglio un’idea se la sta facendo, mi ha chiesto a cosa serve l’icona delle app e ora che ha scoperto che può scaricarsi tante icone gratis non la ferma più nessuno. Ma lei, di sua volontà, l’Iphone non se lo sarebbe mai comprato.

Mia suocera ha fatto una spesa “folle” qualche tempo fa, un notebook da 500 euro. Per collegarsi a internet non si è fatta l’abbonamento “flat sticazzi” della Fastweb, ma si è presa una chiavetta: quando gli si serve internet, si connette. Altrimenti non spende. Anche lei ha un telefonino sgrauso rosa che fa le fotine ad una risoluzione così bassa che intravedi giusto i colori ma non hai la minima idea di cosa stia riprendendo. Pensate che a lei freghi qualcosa? Appunto.

I miei genitori e i miei suoceri se proprio devono buttare via i soldi lo fanno per organizzare pranzi matrimoniali ogni volta che siamo riuniti.

Noi, i figli di questa generazione confusa, invece teniamo a tutte ste cazzate dell’ultimo grido. Non prepariamo pranzi ma preferiamo mangiare fuori e abbiamo tutte le tecnologie che possono facilitarci l’esistenza. Per questo non riusciremmo mai a metterci due soldi seri da parte.

Ad esempio, adesso io sono qui a scrivere sul mio nuovo pc mentre il mio ragazzo sta giocando alla Xbox in sala.

E fuori, intanto il sole splende e i nostri vecchi , invece che starsene in casa, sono fuori a passeggiare.

Ma se domani, facciamo tutti gli spergiuri, dovessi perdere il lavoro, quanto potrei tirare avanti con i miei risparmi?

Non ci voglio pensare.

Forse basterebbe poco a cambiare le cose. Basterebbe che a cambiare fossimo noi.

Ma temo sia troppo tardi.

E in effetti Windows 8 è una figata 😀

13 thoughts on “Forse la causa della crisi siamo noi?

  1. Cara Maga, stavolta mi deludi sul finale. Bellissimo l’articolo, molto profondo. Credo tu abbia capito molte cose negli ultimi mesi e sono sicuro che in futuro farai “un sacco di strada” nella direzione che -personalmente- ritengo molto saggia, ma quando scrivi di aver abbandonato il mac per il PC con win8 e concludi dicendo che è una figata… che delusione! Dai, questo dimostra che siamo umani: tutti abbiamo il diritto di fare la propria esperienza e capire dai nostri sbagli! 😉

  2. Io invece trovo il finale coerente e veritiero.
    quando una persona nasce e cresce con certi valori, per esempio quello del consumismo, come si fa a tornare indietro?
    oppure..
    I nostri nonni, che manco sanno cosa sia, questo consumismo (vestiti nuovi, macchina nuova, telefono, computer, pasti fuori casa ecc) come fanno a diventare consumisti? (anche certi nostri genitori..)
    Una persona che nasce, cresce e vive con certi concetti della vita, vai tu a cambiarglieli!!!

    Scusate il mio italiano precario.. eppure sono laureato 😉

    Alberto

  3. Sicuramente il consumismo non porta bene… “Chi si accontenta gode”. Ma credo non sia per questo la triste situazione nella quale ci troviamo, pur essendo colpa nostra: ci meritiamo tutti questi anni di ingiustizie e corruzioni politiche.

  4. Non penso che il consumismo di per sè sia male. Acquistare beni e servizi fa sì che le aziende che li offrono possano produrre, assumendo persone che a questa volta diventano consumatori e contribuenti (nel senso delle tesse, si intende). Perciò non direi che il consumismo, di per sè, ha effetti negativi sull’economia (meno sull’ambiente ma questa è un’altra storia).
    Il motivo per cui siamo alla ricerca dell’ultimo grido tecnologico non è forse più legato al fatto che non riusciamo a trovare, in questa epoca, qualcosa che dia veramente un senso alla vita, una base certa, uno scopo? Ma perchè abbiamo bisogno di rincorrere tutte queste cose per essere felici, pur sapendo che la felicità offerta dal possedere un nuovo smartphone non dura più degli effetti benefici di una vacanza?
    In ogni caso non penso che la cura alla crisi sia tornare a vivere come si viveva 50 anni fa. Anzi.

  5. … non si tratta del consumismo in sè e per sè, se hai i soldi per poterti permettere un paio di Ferrari, che dire, fai bene a prenderle! ma se le tue possibilità sono limitate… allora ecco che scatta LA TRAPPOLA dei pagamenti dilazionati e dei finanziamenti “senza pensieri”.
    Emilio ha ragione, la cura della crisi non è quella di tornare a vivere come 50 anni fa, la cura della crisi è quella di riflette su ciò che veramente ci serve e ciò che NON ci serve ed imparare a godere di ciò che si ha. Sono il primo a dire che il superfluo è paradossalmente indispensabile, ma se si ha la possibilità di soddisfare ogni proprio desiderio (entro i termini della propria accessibilità) si arriverà (dovrei usare il presente) alla saturazione dei desideri personali.
    La crisi esiste, non c’è dubbio, così come non c’è dubbio che sia effettiva per molti ma non per tutti. La macchina del consumismo non si può fermare ma fate attenzione, perchè si alimenta esclusivamente dei consumatori in crisi e non.
    Al posto di investire nel mercato del nuovo si dovrebbe ri-educare al mercato “del riparato” così, forse, non cambierommo tv rincorrendo l’ultimo modello 5D…. (PS. a tal proposito fateci caso, per i nuovi TV Samxxxx, ad esempio, i modelli hanno un ricambio così veloce che spesso, casualmente, appena scaduta la garanzia si guastano, e, caso vuole i pezzi di ricambio non son nemmeno più disponibili) CI OBBLIGANO a rincorrere i propri prodotti… dovremmo semplicemente mandarli a stendere!

    • Ciao “obbligatorio”,
      hai ragione quando parli di “trappola”: proprio quella del crare il prodotto, poi il desiderio di possesso nella gente (con la pubblicità) e alla fine finanziare l’acquisto proponendo delle “comode rate mensili”… Bello quando scrivi “imparare a godere di ciò che si ha”, a mio parere è questo il punto chiave della faccenda. Capito questo, tutto il resto diventa chiaro, nell’ottica della logica conseguenza commerciale.
      A proposito del “mercato del riparato” qualche tempo fa ho scritto degli articoli in un altro blog, ma con i prodotti degli ultimi anni, anche per chi come me adora riparare tutto, diventa pressoché impossibile effettuare le riparazioni (sono costruiti con pezzi progettati per rompersi e spesso proprio quei pezzi non sono disponibili come ricambio!).
      Se vuoi approfondire, leggi qui: http://volontariamentesemplice.wordpress.com/2011/11/15/upgrade-e-consumismo e qui: http://volontariamentesemplice.wordpress.com/2011/11/15/lobsolescenza-programmata
      Buona lettura e buona giornata a tutti!
      Uomo_Linux (be free or die!)

  6. Quindi alla fine mi date tutti torto e ragione allo stesso tempo, il consumismo non è un male ma va preso a piccole dosi. Io penso che l’oggetto costoso o tecnologico che compriamo sia funzionale essenzialmente al nostro ego e non per migliorare davvero la vita di tutti i giorni. Il più delle volte, e parlo per me stessa, compro cose con una voglia incredibile e quasi me le dimentico pochi giorni dopo averle acquistate.
    Io non penso, o anzi non lo so, se cinquant’anni fa si viveva meglio o peggio. So solo che quando mio padre mi dice “Ai nostri tempi non avevamo niente ma avevamo tutto” io non riesco a dargli torto…

  7. Il consumismo è un bene con i dovuti limiti, il non produrre è il vero problema, a casa mia negli anni 80/90 aprivi il frigo e trovavi la birra peroni, i formaggi made in italy etc, nella dispensa c’era solo la barilla e la voiello, i miei parenti avevano tutti una fiat e chi aveva la moto aveva la vespa, non c’erano enormi centri commerciali perchè nei negozi trovavi di tutto (per categoria), la mia bici era legnano, il pane lo compravi sempre dal droghiere sotto casa e c’era anche chi vendeva la frutta made in loco che passava con l’ape piaggio, dopo il muro abbiamo iniziato a snobbare i nostri prodotti per quelli d’importazione, cosi invece della peroni in frigo trovavi la heineken che costava uguale alla peroni, in giro vedo principalmente auto e moto straniere, dove prima c’era una vespa oggi vedo un honda sh, chi prima comprava la fiat ora guida una ford, non hai più un pc olivetti perchè la dell o la asus ti propongono uno scassone a meta prezzo, poi siamo rimasti indietro con la tecnologia visto che finlandia e svezia sviluppavano cellulari mentre qui abbiamo smesso perfino di produrre il made in loco, cosi ora vai da auchan a far la spesa o da carrefour, nel frattempo tutto viene delocalizzato, ho saputo giusto stamane che la husqvarna lascia l’Italia per andare a produrre in Austria, non per fare il nazionalista di turno ma alla fine aveva ragione Andreotti “il muro di Berlino è un bene per l’Italia” ,,, quindi inutile meravigliarsi..fa tutto parte di uno smantellamento programmato 20 anni fa ed ormai è impossibile tornare indietro..a proposito la mia azienda Ericsson Italia è andata in Romania perchè conviene nel 2009.. 😉

  8. Certo Maga, che stai diventando noiosa.
    Forse era meglio che rimanevi in AU.
    Se ti piace l’Italia stacci però poi non lamentarti in continuazione.
    Si può sapere cosa vuoi dalla vita?
    Ad majora

    • Ciao Alex ben tornata fra noi! 🙂
      Hai ragione, mi lamento sempre e sono noiosa, che vuoi farci. Cerco solo di capire la causa di questo disastro in cui ci siamo ritrovati tutti, ma in ogni caso non ci tornerei mai in Australia. Tante belle cose anche a te, spero vada tutto bene dalle tue parti. Un abbraccio! 🙂

  9. Ciao Maga,

    come spesso succede sono d’accordo su quasi tutto ciò che hai scritto…. eccetto il fatto di essere passata da mac a windows 8 ovviamente… (io li posseggo entrambi e il prodotto microsoft mi sembra abbastanza un bluff!).

    Da qualche mese sono tornato in Italia e con la moglie stiamo ancora decidendo se mettere radici semi permanenti qui o in Giappone, ci siamo dati tempo fino a settembre per decidere… chi vivrà vedrà!

    Riguardo al consumismo di cui parli, concettualmente è tutto giusto ciò che scrivi, però è sostanzialmente sbagliato a mio avviso il parallelismo tra la nostra generazione e quella dei nostri padri/nonni.

    Loro venivano da un reset totale chiamato guerra, fondamentalmente partivano tutti da 0, ad armi pari e nella stessa condizione, avevano una cosa in comune… erano tutti poveri (economicamente).

    Per noi non è così… noi partiamo sostanzialmente da dove ci hanno lasciato le nostre singole famiglie… non siamo tutti sulla prima linea dello scacchiere come allora… c’è l’alfiere, figlio del dottore, che va all’università a spese del papi che può permettersi di cambiare cellulare più frequentemente di quanto possa la pedina, figli dell’operaio, cambiarsi le mutande! Quando la pedina muove di uno l’alfiere può avanzare di 7!
    All’alfiere sembra normale poter muovere di 7.. l’ha sempre fatto e quindi lo fa con disinvoltura anche davanti all amico pedina… ma alla pedina tira il culo questa cosa… sopratutto se deve tentare di conquistare l’amichetta regina! Se fosse contornato solamente da pedine si sentirebbe normale… ma al cospetto dell’alfiere si sente un handicappato e prova a fare il passo più lungo della gamba per star dietro/competere con l’amico alfiere!
    Questo secondo me genera scompensi nella nostra generazione… la paura di essere di fatto tagliati fuori…

    ho preso anche io da poco un i phone 4 gs lo ammetto!! (si ma usato a 250€!!! non potevo lasciarmelo scappare… se torno in Giappone lo rivendo a settembre ad almeno 300!!!) non perchè ne avessi biogno ma perchè alla fine “la società” ovvero gli amici e i parenti che seguono le regole dettate dal marketing ti fanno sentire “diverso” anche senza volerlo… magari si messaggiano tutti con whatsapp perchè è gratis, e quindi ti escludono involontariamente…. tipo:
    – Hai ricevuto la foto di tizio? Ah no che tu non hai whats app… (esempio stupido).
    -Ma non sai stato invitato domenica da sempronio? A no che tu non fai parte del gruppo on line su facebook!.
    -Chi gioca a ruzzle con me? Ah tu non hai internet nel telefono…
    Cioè, un aggeggio che fino a 20 anni fa non esisteva…. ora si è talmente evoluto dalla sua funzione principale (che dovrebbe essere quella di telefonare e ricevere telefonate anche se nessuno pù risponde agli anonimi!!!!) cha ha il potere e la capacità di escludere o far interagire persone della stessa estrazione sociale nel medesimo istante!

    In sostanza concordo con tuo padre quando dice che una volta non avevano nulla ma avevano tutto… ma sottolineerei anche che una volta nessuno aveva niente pertanto tutti avevano tutto!!!

    E un pò come la teoria del telepass descritta da Balasso.. però al contrario….

    “Se tu passi col Telepass, e nei caselli vicini non c’è nessuno, tu passi e il tuo stato d’animo non cambia. Ma se tu passi col Telepass, e i caselli vicini sono pieni di gente in coda che aspetta col biglietto in mano, tu sei felice! Ma perché non eri felice prima? Ma perché che ti fa felice, non è l’idea di passare, è l’idea che non passano gli altri!”

    Ovvero… i nostri padri erano felici e avevano tutto perchè NESSUNO aveva il telepass…

    per noi che siamo nati chi col telepass, chi con la viacard, chi con il contante e chi senza.. capisci che è più difficile essere felici!!!

    Detto questo…noi al momento con 800 euro al mese in 2 ce la stiamo facendo alla grande e forse ci scappa anche un giretto alle 5 terre a metà giugno per festeggiare 1 anno di matrimonio!!

Lascia un commento!

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...