Festa delle donne….eh????
Magari questo post c’entra poco con l’Australia…o forse c’entra. Perché le donne sono donne ovunque solo che se certe cose le vedo in un paese straniero, posso inorridire o riderci sopra. Se le vedo nel mio paese mi infurio.
Forse avrei dovuto iniziare questo post facendo gli auguri a tutte le donne che mi seguono. Ma sarebbe suonato come un augurio falso, dopo quello che ho visto ieri sera.
Vi faccio gli auguri per cosa? Solo per il fatto che siete, siamo, donne?
A cosa serve festeggiare l’8 marzo? Dovrebbe servire a ricordare chi si è battuta perché noi oggi godessimo dei diritti di cui effettivamente godiamo.
A ricordare che siamo una forza della natura. Che siamo noi il sesso forte, la culla del mondo, il motore e anima delle famiglie, la spalla sempre pronta su cui piangono i mariti e il grembo in cui crescono i nostri bambini.
Siamo tutto questo e molto di più. Mi scusassero lor signori, che magari non condividono quanto scrivo, ma io la penso esattamente così.
Nonostante quello che ho visto ieri sera.
Perché la festa della donna che ho vissuto io non c’entra nulla con l’elogio appena descritto.
Sembra più un momento di estrema libertà per le donne, un modo per farsi vedere ancora di più, soprattutto in gruppi numerosi, dai cosiddetti maschi dominanti..
Ma dominanti de che?
Ma li avete visti gli uomini che escono l’8 marzo?
Vi vuole coraggio a uscire con gli amici l’8 marzo….cioè vuol dire proprio, a chiare lettere, che LA sta cercando e siete abbastanza disperati…
Lo confesso: era tanto che non andavo in discoteca e visto anche l’avvicinarsi del mio trentesimo anniversario (oddio..) forse certe cose non mi piacciono più. Certi atteggiamenti, certi meccanismi tipici della discoteca, ora mi infastidiscono.
Ieri sera ho voluto dedicare quella festa alla donna che ammiro di più nella mia vita: mia madre.
Ho prenotato in un bellissimo ed elegante ristorante sul lungomare genovese. Annesso al ristorante vi è una discoteca molto frequentata, di solito, da gente adulta.
Adulta. Ecco, uno legge questo sulla brochure e pensa che non ci sono problemi. Sono adulti, mica fanno i ragazzini ubriachi, mica fanno gli scemi eh…sono adulti.
Come no. Ieri sera i ragazzini si sono dimostrati più maturi degli “adulti” presenti in sala….
La cena è andata benissimo. Il brutto è arrivato dopo.
Avendo già avuto esperienza in passato, mi ero sincerata che non ci fossero spettacoli con spogliarellisti, di solito la chicca della festa della donna, quello per cui interi gruppi di donne prenotano mesi prima il ristorante.
Perchè la festa della donna è questo, giusto? Toccare le chiappe belle sode dello spogliarellista ventenne, no?
Vuoi mica divertirti solo tra donne, festaggiando insieme il fatto di essere tali e ricordando, tra un ballo e l’altro, quelle che si sono fatte il mazzo tanto per permetterci a noi oggi di ballare in minigonna? O ricordare quelle donne nel mondo che questo diritto non lo avranno mai? O ricordare che la parificazione è solo una bufala e gli uomini continuano a tenerci fuori dalle questioni più importanti?
No, non sia mai. Meglio strusciarsi un uomo mezzo nudo, per giunta tutto unto con una sostanza che non voglio sapere cosa sia…
Ero stufa, dico la verità, di vedere questi spettacolini dove le donne danno il peggio di se stesse.
Non ce l’ho con lo spogliarellista, lui fa il suo lavoro e fa bene a farlo. Ma ogni tanto ho provato a mettermi nei suoi panni. E penso che pure lui ne deve aver provata di tristezza a vedere tutte quelle donne osannarlo come se non avessero mai visto un uomo in vita loro…
Perché succede esattamemnte questo: le donne, dalle più giovani alle più stagionate (quelle che non demordono, quelle che si mettono fuseaux in pelle e top leopardato anche alla soglia dei sessant’anni suonati alla faccia del “finché son viva c’è speranza”..) tutte iniziano a urlare e a sbracciarsi per essere le prescelte dall’omino tutto sodo e unto.
Poi magari il giorno dopo neanche se lo ricordano. Tornano alla vita di tutti i giorni, ai loro doveri di donne, mogli e madri e neanche ci pensano più.
Ma allora cosa significa? Non abbiamo proprio nessun altro modo per divertirci?
Ci deve sempre essere di mezzo un uomo per farci sentire donne?
Non sono femminista, credetemi. Non vado nelle piazze e non inorridisco per le ragazze di Arcore, le quali non sono state costrette da nessuno a fare quello che hanno fatto, se posso permettermi. Hanno sbagliato loro, hanno sbagliato quelli che le hanno invitate ai festini e se erano minorenni è giusto che chi ci è andato paghi. Fine della parentesi politica che in realtà non volevo nemeno aprire.
Solo per farvi capire che se ci sono rimasta male per quello che ho visto ieri sera non è perché sono una convinta femminista, ma solo perché vorrei che la dignità delle donne fosse celebrata, se non tutti i giorni, almeno un giorno all’anno in un modo più piacevole e rispettoso.
E invece ogni anno mi scontro con la stessa realtà. E la scema sono io che continua a rimanerci male.
Ho scelto quel ristorante perché non aveva in programma lo spogliarello.
Ma la discoteca, invece, aveva in serbo ben altro.
Io e mia madre ci siamo accomodate ai tavolini della sala da ballo poco dopo le undici e mezza. Eravamo proprio sulla pista principale.
A mezzanotte il deejay ha cominciato a mettere musica da discoteca. Io e mia madre ci stavamo già assaporando l’imminente discesa in pista. Lei era una vita che non andava a ballare, mi faceva davvero piacere averla portata lì.
E poi il deejay ha cominciato a snocciolare il suo frasario per l’occasione: “Donneeeeeeeee! E’ la vostra festa oggi! Su le maniiiiiiii”.
E mentre eravamo tutte con le mani al cielo, ecco che arriva lui. L’omino muscoloso.
Lo ha annunciato lo stesso deejay che penso abbia avuto non più di 20 anni…
“Ecco il vostro Mauri. Un applauso!!!”, ha urlato.
E mentre l’omino entrava tenendo qualcosa che luccicava fra le mani (non pensate male, era una candela!!!) le donne sono scrosciate in applausi e urla. Flash a destra e a manca, riprese con telefonini che manco in tv…
L’omino si è esibito. Aveva un entusiasmo che sembrava dovesse spalare carbone in miniera, ma alle femminucce è piaciuto comunque.
Io e mia madre eravamo in prima fila. Io ero semplicemente terrorizzata all’idea che mi scegliesse per danzare, perché davvero non ce la potevo fare.
Chiamatemi stupida idealista, bigotta moralista, pseudo femminista perbenista…insultatemi pure, ma io in quello spettacolo non ci trovavo nulla di divertente e non vedevo sinceramente l’ora che finisse.
Dopo l’ultima “vittima”, una donna sulla sessantina tutta fasciata in latex nero e stivali leopardati, l’omino tutto unto è sparito.
Con immenso sollievo io e mia madre ci siamo alzate. La musica è iniziata e noi ci siamo date alla pazza gioia.
Ma il divertimento è durato poco.
Io considero la discoteca come un luogo estremamente preistorico. Sembra di stare in una caverna tra gli uomini di Neanderthal che al posto delle clave hanno il birrozzo e le donne che in quanto a costumi quasi inesistenti e capigliatura, non sono poi cambiate molto. I nostri antenati non avevano il deejay che furoreggia al microfono al ritmo “Forza donneee è la vostra festa, su le maniiiiii” e le invidio tanto a questo proposito….
Ma per il resto nulla o quasi è cambiato. Le caverne sono più carine, c’è la musica, ma la sostanza è la stessa: gli uomini vanno a caccia e le donne amano giocare alle prede (non siamo prede, ve lo facciamo credere, ovviamente :-D)
Loro, gli uomini, stanno ai lati della discoteca. Impalati. Birra o cocktail in mano, fissano le donne che danzano, sperando in un minimo contatto visivo che dia loro il pretesto per partire.
Agli uomini frega poco di ballare, diciamolo.
Qualcuno ci prova, lo vedi cimentarsi in qualche mossa azzardata al centro della pista, in stile Tony Manero dei poveri, ma insomma…
Ci sono quelli che ballano per il gusto di ballare, certamente. Ma, onestamente, rappresentano un’esigua minoranza e di solito sono quelli che vengono in discoteca con la fidanzata.
I single sono i cacciatori. E che cacciatori. 😀
Roba da cadere per terra in preda all’estasi, proprio.
Roba che non vedi l’ora che ti tiri per i capelli e ti trascini fuori dalla caverna per portarti via con sè.
Questi uomini di oggi hanno un carisma che guai. Ti stendono proprio.
Hanno quello sguardo “intenso” che in confronto un girino è più sensuale, quei modi di guardarti che una pensa se per caso ha fatto qualcosa di male o lo ha offeso e lui invece crede di avere lo sguardo da Casanova….
Se ti puntano, è finita. Sarai loro, questo pensano. Non importa che tu non te li fili manco di striscio, che tu fai capire che vuoi solo ballare e vuoi essere lasciata in pace…
No, loro ti hanno puntato. Loro ti devono avere in qualche modo.
E così inizia il teatrino.
Vicino a mia madre c’era un tipo giovane che abbiamo soprannominato Diesel: è stato fermo un’ora al centro della pista, a guardare donne a destra e a manca e dopo un’ora si è messo in moto per accennare qualche passo di danza. La tecnica dell’osservazione da fermo non gli ha consegnato un buon bottino e ha capito che se voleva portare a casa il risultato doveva muoversi in qualche modo.
Ma non è venuto verso di noi. E a dire il vero, non si è mosso verso nessuna ragazza. Aspettava, ballando.
Forse che le donne, vedendolo danzare, sarebbero direttamente stramazzate ai suoi piedi? Io penso che sia ancora lì a ballare… 😀
Ma i corteggiamenti genuini, semplici, di una volta….ma dove sono finiti? Quelli dove gli uomini neanche ti sfioravano per il rispetto che ti portavano e il corteggiamento durava settimane…SETTIMANE…
Vabbè, torniano al 2011.
Di fronte a noi c’erano due loschi figuri con birrozzo in una mano e l’altra infilata in tasca.
Guardavano nella nostra direzione. Due fighi paura, davvero. Roba che gli ho dato io la ciocca di capelli e l’ho supplicato di trascinarmi fuori di lì. 😀
Uno era senza capelli, sulla quarantina, sudato. Giacca color kaki, camicia bianca e jeans. Occhi a forma di palla.
L’altro era vestito uguale, a parte la giacca che era di pelle nera. Abbronzato, scuro di pelle, denti storti. Me ne sono accorta quando mi ha sorriso. E’ stato scioccante. Un autentico colpo di fulmine.
Ora, questa descrizione può suonare cattiva e dissacrante, ma quando due ragazze ti fanno capire che non ne vogliono sapere e tu insisti e te ne strafreghi…allora io divento cattiva e dissacrante…
Noi ballavamo tranquille. Loro si sono fatti avanti. E io ho alzato gli occhi al cielo.
Ora voi mi direte: volevano solo socializzare, sei proprio acida…
E io vi rispondo: da come guardavano, quelli volevano ben altro che socializzare…..
“Come sei bella”, mi fa il tipo dagli occhi a palla.
Io accenno un timido sorrido e continuo a ballare.
Denti storti si rivolge a mia madre che, sebbene si avvicini alla cinquantina, è davvero bella e dimostra molti meno anni.
“Sei sconvolgente” le fa con la lingua fra i denti. Mia madre mi guarda un po’ allarmata.
Io non ero più abituata a quegli arrembaggi, figuriamoci lei!
Decidiamo di resistere, anche perché la musica ci piaceva e volevamo restare.
Ma i due cavernicoli non volevano demordere.
Occhi a palla mi chiede il nome. E io rispondo per cortesia. Denti storti rimane defilato a guardare la scena. Aspettava di vedere se l’amico ci riusiva con me. In caso affermativo si sarebbe buttato sulla mia povera mamma, la quale in quel momento gli aveva voltato le spalle e al ritmo di “Maria” di Ricky Martin aveva attraversato la sala, riuscendo momentaneamente a scampare all’assedio.
Io, la figlia, ero rimasta a combattere…
“Io lavoro all’ospedale”, mi fa il tipo. E io annuisco, cercando di voltarmi dall’altra parte per fargli capire che non me ne fregava una beata cippa del suo lavoro..
Ma lui niente.
In quel momento mi chiedevo come mai i tipi davvero interessanti non si sbattano mai così tanto…forse che non ne hanno bisogno? Eh, forse…
Ma poi occhi a palla ha detto una cosa che me la ha fatte proprio girare:
“Quando balli sei uno spettacolo!”.
Allora, di me potete dire tutto.
Potete provare a dire che scrivo bene. E vi posso credere.
Potete provare a dire che il mio tiramisù è da urlo. E io vi credo, perché è davvero così. Tiè!
Potete provare a dire che con la gente ci so fare. E a me piacerebbe tanto credervi.
Ma mai e dico mai potete dire che io so ballare. Perché io sono un totale disastro e so di esserlo, quindi non provateci proprio.
Io quando ballo sembro la Laurito, non so se mi spiego. Se poi ho i tacchi, apriti cielo. Un bastone è più grazioso. Sono ridicola, lo so e me ne frego perché tanto voglio ballare.
Ma se ci stai provando, porca miseria, non puntare alla fantascienza!!! Di che ho dei bei capelli (che non è vero, ma ci possiamo anche credere) o che ti piacciono gli stivali..ma non dire che so ballare porca miseria ladra!
Ecco, io lì non ci ho più visto. L’ho guardato proprio male. E lui se ne deve essere accorto perché mi ha chiesto scusa.
Ci rendiamo conto? Mi ha chiesto scusa dopo avermi fatto un complimento. Posso solo immaginare che faccia devo aver fatto. 😀
Ho preso la borsa, sono andata a recuperare mia madre e siamo uscite.
I tipi non ci hanno tolto gli occhi di dosso finché non siamo scomparse nel ristorante. Ergo: se anche ci fossimo spostate in un altro punto della discoteca, loro ci avrebbero raggiunte.
Questo per dire che l’abbordaggio in discoteca ci può anche stare, ma se è insistente a cosa serve?
Le donne si innervosiscono e gli uomini fanno figure di m….
Com’è che non siamo libere di ballare tranquillamente neanche il giorno dedicato alle donne?
Forse sto esagerando per voi maschietti, ma sono sicura che tra le donne che mi stanno leggendo non saranno poche quelle che si ritrovano nelle mie parole.
Però forse non è neanche tutta colpa degli uomini.
Perchè io, mentre ballavo, mi sono anche divertita a guardarmi intorno. Ed erano veramente poche le donne vestite decentemente.
Certe ragazze indossavano gonne inguinali da paura e donne di una certa età si muovevano sui palchetti in modo, come dire, poco consono all’età. Quando ti conci così, dai certi segnali alla popolazione maschile.
Se gli uomini sono abituati a questo, poi non lamentiamoci se insistono in discoteca.
Non sciocchiamoci di fronte agli scandali di Arcore e a tutti quelli che ancora non conosciamo, ma che avvengono ogni fine settimana chissà dove in Italia.
Le ventenni che ho visto ieri sera erano più scostumate e disinibite di quando io ero ventenne. Le cinquantenni che ha visto mia madre ieri sera erano le ventenni con cui lei stessa ballava….e a quel tempo erano molto più vestite di adesso che hanno il doppio dell’età.
Dove stiamo andando? Come ci possiamo scandalizzare se siamo noi, uomini e donne, i primi colpevoli di tutto questa decandenza?
Scusate lo sfogo, chissà quanti commenti negativi riceverò. Ma ci tenevo a sfogarmi con voi.
Io ieri sera sono stata male.
E mia madre mi ha detto che non metterà più piede in una discoteca.
Anyway, auguri a tutte le donne autentiche, genuine, idealiste, vere, timide o estroverse, giuste, rigorose, un po’ moraliste, un po’ bambine, alle donne che non mollano mai, alle donne che si amano prima di tutto e di tutti e si rispettano senza compromessi. La festa delle donne è per voi.
Ciao da una ventiduenne di passaggio.
Che dire? Il tuo post mi è piaciuto e ho sorriso davvero nella parte descrittiva degli “uomini all’attacco in discoteca”. Sicuramente mi sono rivista molto per quanto riguarda la linea di pensiero. Ma forse il mio è un discorso di parte, perchè anche a 17 anni, quando qualcuno mi chiedeva di andare a “festeggiare” l’8 marzo,intendendo questo tipo di festa,non accettavo mai. Mai trovato niente di attraente,insomma. Quindi qualcuno direbbe che non sono normale (e chissene). Ma alla fine sono d’accordo. E’ triste che tutta questa gente veda questa festa in modo così superficiale. I maschi italiani in discoteca sono una cosa indescrivibile. A volte mi sembrano anche un po’ masochisti in questo atteggiamento, attaccarsi a donne che non se li filano di striscio e che vogliono solo ballare. Ma sai cos’è? Che quelle non sono molte. Non vado in discoteca da almeno un anno,ma fino all’ultima volta che ci sono stata,davvero poche ci andavano “solo per ballare”. Quindi,boh. Forse non è davvero colpa di nessuno o di tutti.
Beh,infine auguri anche a te (: Anche se in ritardo di un giorno!
Ciao!
Ciao Lacie, condivido quello che dici. Ma allora io mi domando: dove posso andare a ballare senza essere importunata? A quanto pare la risposta non esiste.
Quindi, care donne che volete andare in discoteca SOLO per ballare…rinunciate!
Questo è il paese delle rinunce, del non ci vado perché fa schifo, non lo faccio perché ormai è difficile farlo, non mi metto in gioco perché so già di perdere in partenza….e via con gli esempi.
In questo paese vince sempre la rinuncia e la divisione. Anche per una cosa così semplice come andare a ballare.
qui in oxford st ce ne sono tantissime che vanno nei locali gay 🙂
Iniziavo a pensare dove fossi finita e ti ritrovo l’8 marzo sul cubo in discoteca! ahahah! scherzi a parte. io l’8 marzo mi rifiuto di uscire a priori. preferisco “festeggiare” con pizzate a casa o fuori in svariati giorni dell’anno. Non mi è mai piaciuto “etichettare” (giorno o persona che sia). Siamo donne, chi più chi meno è fiero di esserlo, siamo brave a rimboccarci le maniche e a rendere il mondo più “rosa” (O_o) ma prima di tutto siamo essere umani. Come giustamente hai detto tu molte, in molti paesi del mondo, non vengono neanche considerate tali. E se chiedi in giro la maggior parte delle persone non sa neanche il motivo per cui la “festa” (sarebbe meglio dire “commemorazione”) della donna si celebra l’8 marzo. Ieri sera per puro caso sono andata in un pub con la mia teacher d’inglese. Mi sono ricordata poi del giorno e ho pensato “ecco, ora le farò vedere il peggio del peggio dell’Italia”. Fortunatamente il pub era semi-deserto, con persone normalissime e abbiamo potuto scambiare due chiacchiere in santa pace tra un wurstel e crauti (lei) e una piadina vegetariana (io). Bella serata e a mezzanotte a nanna!
P.s: nonostante l’orario le scarpe sono rimaste ai miei piedi e non si è visto nessun Prince Charming! 😉
un saluto a tutte le donne che non si fissano per la mimosa 😉
Sei sempre troppo forte! E comunque da uomo concordo con te, il 99% degli uomini vanno in discoteca solo per quello, anzi quella.
Pensa che domenica ero con mia moglie a ballare, solo io e lei in mezzo a migliaia di persone, e chi ci impezzava ci diceva “Che carini, marito e moglie che vanno da soli a ballare!!!”… se avessi 80 anni capirei, ma siccome ne abbiamo 30 non mi sento tanto lontano dai miei scatenati coetanei, mah!
sono secoli che non vado in discoteca, comunque sei stata fortunata che i due omini si siano limitati a fissarti e a fare qualche domanda stupida, mi ricordo che quando ci andavo era tutto un toccare sederi, incubo! e delle ragazze che si divertivano a farsi palpare non commento neanche!
Io penso che l’8 marzo sia il giorno in cui mi vergogno di essere donna. Semplicemente, ho lavorato alcuni anni in un pub, e l’8 marzo era il giorno in cui vedevo scomparire la dignità femminile. Immaginatevi branchi di donne quaranta/cinquantenni in abitini succinti, che fanno più schiamazzi e urla che un’orda di camionisti ubriachi, che alla vista di un baldo giovinotto innocente non fanno che apostrofarlo con epiteti a causa dei quali il povero malcapitato diventa tutto rosso e vorrebbe scomparire sotto il suo tavolo. Ma è questo il modo di comportarsi? Ora, non dico che gli uomini siano invece autorizzati a fare tutto ciò, aborrisco anche questi. Ma il fatto che delle donne/mogli/madri approfittino della festa a loro dedicata per manifestare in tal modo la loro femminilità mi fa alquanto specie…
condivido pienamente…ma a quanto pare, cara mia, molti uomini non ci trovano niente di strano in questo comportamento. Ed è questa la cosa che mi da più fastidio….
Mi viene da pensare che è comunque anche colpa nostra…che sono soprattutto molte le donne di oggi che si rispettano poco….e vanno in visibilio e il loro ego si gonfia solo quando un uomo decide di “corteggiarle”….
Si sentono insicure, poco apprezzate dalla società, si fanno mille complessi ma basta lo sguardo di un uomo (che magari vuole solo UNA cosa ma alla donna in quel momento importa poco) per ripagarle di tutto.
La discoteca è il cesso della nostra società.
Provo a rispondere ad alcuni dei tuoi interrogativi:
D: Ci deve sempre essere di mezzo un uomo per farci sentire donne?
R: Sì. Alternativamente puoi provare con un ferro da stiro. (E’ una battuta! Metti giù il cric 🙂 )
D: Ma li avete visti gli uomini che escono l’8 marzo?
R: No perché ero a casa. Ma li conosco. Sono persone normali, brava gente. Magari un po’ soli.
D: Ma i corteggiamenti genuini, semplici, di una volta….ma dove sono finiti?
R: Beh, cercarli in discoteca è un po’ come cercare una copia di playboy in un convento… di suore.
Take care 😉
Io non cerco corteggiamenti in discoteca…io volevo solo divertirmi e non ci sono riuscita per colpa di uomini a cui non importa un fico secco se a te interessa solo ballare e non vuoi parlare con nessuno. Non rispettano questa tua scelta, insistono finché non devi prendere la giacca e andartene.
Quelli che sapevano corteggiare (ecco il motivo del mio riferimento a questa bella pratica) se intravedevano possibili “due di picche” neanche ci provavano perché rispettavano la donna. Oggi mi pare che tu puoi lanciare loro tutti i due di picche che vuoi…ma quelli insistono fino a farti scappare…
Loro hanno il diritto di stare in discoteca e infastidire le ragazze…noi il diritto di ballare in santa pace non lo dobbiamo avere, invece?
E non parlo solo dell’8 marzo…le scene che ho descritto capitano tutti i fine settimana in tutte le discoteche.
Però, siccome tutti mi dicono che ormai è così e le discoteche sono solo dei cessi della società…allora io devo rinunciare a ballare per questo?
Ma ci rendiamo conto quanto in basso siamo finiti?
Ciao, anch’io sono passato di qua per caso, ma dato che sei molto simpatica continuerò a seguirti.
Sulla festa della donna, che dire? Concordo con te, è di una tristezza unica, un offesa verso il genere femminile (te lo dice uno apostrofato spesso come “maschilista”).
Per quanto riguarda gli uomini in discoteca, non nego di averla frequentata dai 18 ai 25 anni, ma adesso non ci tornerei mai e poi mai per rimorchiare (specialmente con la giacca color kaki!), considerato anche il livello culturale estremamente basso.
In bocca al lupo per le tue coraggiose scelte lavorative, sei in gamba e troverai la tua strada, qui o altrove !
ciao
Riccardo
la festa della donna è la cosa più ridicola che esiste.
non tanto per i festeggiamenti penosi che si vedono in giro ma perchè non c’è proprio niente da festeggiare.
festeggiate “l’orgoglio di essere donna”? come se qualcuno potesse scegliere se nascere uomo o donna (si vabè adesso si può cambiare strada facendo).
e noi poveri uomini? non possiamo essere orgogliosi di essere uomini come lo fate voi?
o forse questa storia dell’orgoglio è un stronzata pazzesca?
peggio ancora, secondo me la tanto sognata “parità sessuale” non esisterà mai finchè qualcuno sarà orgoglioso di essere donna e quindi diversa dagli uomini.
la vera parità (utopia) ci sarà quando ci si sentirà uguali agli altri e non diversi e orgogliosi della diversità.
per fortuna che esiste qualche donna che se ne frega e non ha bisogno di una festa inutile per uscire di casa come fanno tutte le represse che si vedono in giro la sera dell’8 marzo
Io non sono repressa, ho solo voluto festeggiare con mia madre pensando di andare a fare quattro salti in discoteca. Ma a quanto pare le discoteche non si possono più frequentare, non sei più libera di ballare tranquillamente perché vieni importunata….si, importunata…quando fai capire che vuoi solo ballare e la gente insiste, per me mi stanno importunando.
Voi uomini festeggiate il fatto di essere uomini ogni giorno…non avete subito i soprusi che hanno subito le donne in materia di diritti umani…o te lo sei forse dimenticato?
Non festeggiamo il fatto di essere semplicemente donne….festeggiamo anni di battaglie per il riconoscimento di diritti che per voi ci sono sempre stati.
Tutto qui.
E non mi sembra poco.
E’ vero che la vera parità ci sarà quando ci sentiremo tutti uguali…è una vera utopia…ma non mi sembra che la società sia molto portata a premiare le donne o a considerarle tanto meritorie come gli uomini. Penso ai posti di dirigenza, le donne in parlamento, nei cda…o ai colloqui dove chiedono alle donne se hanno intenzione di avere bambini, perché in caso positivo, loro non le assumono.
Ti sembra normale tutto questo nel 2011?
E’ vero, non c’è niente da festeggiare..ma ricordare almeno che siamo indietro anni luce dalla parità dei sessi…bè questo almeno una volta all’anno, dovremmo farlo….
io dissento.
ma che state dicendo?
mi fate fare lo “sgarbi” della situazione?!
ma oh!
La Donna è l’Essere supremo e in quanto tale un suo giorno è piu’ che dignitoso averlo, difenderlo e festeggiarlo.
In tempi come questi dove la violenza sulle donne e contro le donne è
ovunque. (casi di cronaca sono quasi sempre storie dove ammazzano mogli, o violentano bambine ecc.)
Le ragioni dell’8 marzo sono ben diverse ahime’…ma scommetto cio’ che volete che le ragazze che sono morte in quella fabbrica di ny (ragazze dai 16 ai 25 anni) tanti anni fa’, OGGI, l’avrebbero festeggiato divertendosi.
Pensateci: erano schiave, con condizioni di lavoro impensabili (e forse a poco a poco ci stiamo ritornando) e quindi penso che dopo un trattamento UMANO avrebbero voluto divertirsi… ballando con le amiche, perche’ no!
Conosco taaaaaante persone che dileggiano la discoteca e la loro Fauna.
Manco io ci vado se è per questo, ma non disdegno quelli che lo fanno.
Trovo che farsi 2 risate e toccare un po’ il culo di uno tutto muscoli e unto, sia una specia di “vaccino” contro la monotonia di tutti i gg.
Magari quelle 50enni urlanti sono casalinghe coi loro pensieri/problemi/sogni/angosce che fra mestieri di casa, la tv del pomeriggio che lobotomizza e la cena al marito una volta tanto si trovano con le amiche per sgambettare…
Trovo piu’ degradante che una si bombi il vicino quando il marito è via
(o viceversa!)
Cara maga, io ho tante amiche femminucce.
Loro sono come te (da quel pochissimo che traspare dai tuoi scritti eh..non pretendo di conoscere come sei davvero) e forse in parte pure io sono cosi’….
Si fa’ lavorare il cervello, sempre e comunque anche quando magari 2 o 3 neuroni potrebbero svagarsi di piu’…
Certe volte “assaporiamo” il momento divertiamoci e celebriamo la salute, la leggerezza e succhiamo il midollo della vita!
p.s. Io la mia ragazza l’ho corteggiata altro che settimane, MESI!
alla vecchia maniera. lettere, passeggiate nel parco, passeggiate sul lago
e….petali di rosa sul letto quando fu’ il momento…
n’è valsa la pena…ma…qualche settimana in meno l’avrei gradita eh!
🙂
o forse no?!
pps. c’è un film dove Alanis Morrisette fa’ la parte di Dio. Take a look!
Sono d’accordo anche io che far divertire i neuroni ogni tanto è una bella cosa e non può che far bene.
Ma perché non farlo in qualsiasi momento dell’anno? Perché aspettare una ricorrenza del genere, dove si celebra ben altro che il sedere unto di un uomo, ma la libertà conquistata a fatica dalle donne?
Perché bisogna aspettare l’otto marzo per fare le deficienti? Perchè non uscire con le amiche e fare le cretine il resto dell’anno e lasciare l’8 marzo a celebrazioni più gratificanti?
E non parlo di parate e super dibattiti.
Parlo di festeggiare tra donne senza per forza sentirci o dover interpretare la parte delle prede o delle pantere.
come previsto quello che volevo dire non s’è capito, ma dopo l’altro commento c’hai pensato da sola a spiegarlo bene.
ammucchiarsi un giorno all’anno a vedere un poveretto che viene unto e spogliato è da represse, divertirsi quando una vuole e può (compatibilmente con lavoro e famiglia) è giusto.
per il lavoro purtroppo la parità assoluta non ci sarà mai.
i lavori più pesanti toccherà sempre agli uomini farli (conosci donne, ad esempio, muratrici? ammesso che esista il femminile di muratore). altri lavori “più gratificanti” le donne verranno comunque prese in minor considerazione degli uomini semplicemente perchè sono loro a fare i figli. ti sembrerà un ragionamente ottuso, ma deriva da esperienza vissuta. 2 3 anni fa lavoravo in una ditta di infissi, serviva un tecnico in più, “perchè non assumiamo una ragazza?”, “si dai” “per me va bene” ecc ecc… il capo ci ha pensato un po’ e ha detto “no, ho assunto una ragioniera e dopo 2 anni ne ho dovuta assumere un’altra perchè la prima è rimasta incinta ed è mancata un anno dal lavoro, non posso permettermi di assumere un tecnico, che mi ci vogliono 2 anni minimo di formazione in azienda, che magari dopo un anno mi sta via per diversi mesi perchè è incinta”
Hahaha!Grande Maga, mi hai fatto sdraiare..però anche tu, porti tua mamma all’Albikokka, che è territorio di caccia per eccezione! 🙂 Comunque siamo donne tutti i giorni, non solo l’8 marzo! Un bacione e continua così!
Ciao, torno qui dopo tanto tempo e devo dire che trovo sempre divertenti i tuoi “articoli” di vita vissuta, in bilico tra ironia e denuncia al vetriolo. Permettimi però di dirti che certi comportamenti da provoloni sono il risultato di anni e anni di “ruolizzazione” forzata nei rapporti tra uomini e donne. Se non ricordo male tu lamentavi che in Australia gli uomini non si facevano certo in quattro per conquistare le ragazze…è così in tutti i paesi anglosassoni, da quanto ho potuto notare e in massima parte la stessa cosa avviene anche nelle culture di matrice protestante, come ad esempio tutto il nord europa. Io non credo che debbano esistere ruoli fissi e rigidi, ovvero l’uomo congelato nella sua posizione di corteggiatore e la donna di preda, ma dovrebbe venirsi a creare una certa intercambiabilità, più dinamismo…insomma, se ti piace un uomo faglielo capire, con modi garbati e non troppo espliciti magari, ma faglielo capire…non aspettare che sia sempre lui a farsi avanti. Altrimenti situazioni del genere, con questi burini pronti a farsi avanti alla minima occasione, ostinati e mai inclini a darsi per vinti, saranno una costante. Lo dico in buona fede, perché ho notato per esperienza diretta che laddove sono anche le donne a farsi avanti, situazioni del genere sono molto ma molto più rare, per non dire inesistenti (a parte i soliti italiani che rompono i coglioni all’estero).