Cultura australiana ….cos’è????
Birrozzi in compagnia, fiumi d’alcol nelle vene appena possibile, devozione totale e incondizionata allo sport, una scienza politica che rasenta un’emotività pari a quelle dei bimbi delle scuole elementari quando litigano e una televisione che fa dei suoi programmi di punta le repliche di show americani di successo…
E’ questa la cultura australiana? E’ davvero tutto qui?
Io non ci credo. Voglio dire, d’accordo che è una nazione giovane, d’accordo che non esiste una vera identità ma tante quante sono le nazionalità che popolano questo paese…d’accordo pure che essere nati come colonia penale inglese non è proprio qualcosa di cui andare fieri ma insomma…una cultura, una personalità, dovrà pure esserci.
Cosa vuol dire essere australiani?
Per noi Europei è normale avere una cultura…siamo il continente abitato più vecchio del mondo, abbiamo una storia millenaria, ogni angolo delle nostre città riflette il nostro passato, parla per noi, racconta a i nuovi arrivati chi sono le persone che abitano in questi posti…
Qui in Australia non c’è niente di tutto questo.
E’ tutto un po’ troppo nuovo, forse un po’ distaccato anche se tremendamente magnetico.
Sydney è vibrante, energetica, piena di luce. Ma non scorgi la sua storia per le strade.
Melbourne è più europea, grandi viali alberati, il fiume Yarra che la attraversa e ricorda tanto la Senna, chiese a ogni angolo, edifici d’epoca…ma anche a Melbourne uno la domanda se la pone sempre: dov’è la Storia? Dov’è l’arte?
Perchè è triste che i programmi più seguiti in televisione siano Ellen e Oprah Winfrey Show, è triste che i due maggiori notiziari, 7News and Channel 9, abbiamo previsto il telegiornale alla stessa ora e con gli stessi servizi nella stessa scaletta (ve lo giuro), è triste perchè sono sicura che una cultura australiana esiste, perchè è un popolo orgoglioso delle sue sebbene giovani radici, un popolo fiero che non manca di sottolineare ogni minimo traguardo raggiunto come qualcosa che solo l’Australia poteva fare.
Ad esempio essere scampati alla crisi economica, un trofeo che ancora oggi i politici di turno tirano fuori ad ogni occasione…solo l’Australia poteva riuscirci!
C’è riuscita, tra parentesi, non perchè dotata di superpoteri o supermanager o banchieri più buoni e miti ma perchè la sua economia è legata principalmente con paesi come India e Cina che hanno sofferto poco il ciclone che ha devastato Europa e America…ma non glielo diciamo altrimenti ci rimangono male..
Per alcuni studiosi, come Jens Schroeder, sociologo alla Konrad Wolf Academy Of Film and Television in Germania, il motivo è semplice: la cultura australiana esiste, ma non si vede perchè non si vuole distinguere. E’ una cultura più egualitaria rispetto a quella europea, ricca e razzista. Un’Europa dove la cultura è servita per sottolineare le distinzioni sociali.
Per Schroeder l’Europa è classista, l’Australia è egualitaria.
Qui le persone condividono la cultura, non ne fanno un segno di distinzione.
Nel giovane passato australiano gli artisti erano considerati normali. L’arte e la scienza esistevano, ma erano condivise e non erano asservite al potere, come in Europa. Almeno questo è quanto afferma questo sociologo.
E può avere un senso, se ci pensate.
Noi europei non percepiamo la cultura in Australia perchè siamo abituati, storicamente, a ragionare per classi, a cercare l’arte nei palazzi mentre l’arte, in Australia è , come dire, ovunque e in nessun luogo….è dove non te lo aspetti…
Come l’Opera House. Arte pura, moderna ma sempre arte che mi emoziona ogni volta. Ed è un teatro, è vero. Con una storia travagliatissima. Non rappresenta il potere, non è una chiesa o un palazzo dove hanno risieduto potenti politici del passato.
Forse dobbiamo imparare, noi europei, a vedere l’arte davvero ovunque, a liberarci da certe costrizioni storiche.
Imparare a emozionarci anche senza vedere un David di Donatello, una cappella Sistina di Michelangelo o passeggiare per le stanza della Reggia di Versailles.
L’Harbour Bridge di Sydney mi mette i brividi ogni volta ed è solo un ammasso di ferro, tecnicamente.
E bere come i matti appena possibile è una tradizione australiana da rispettare e loro sono fieri per questo. Sono fieri di essere scampati alla crisi economica, sono fieri di essere una nazione dove la gente sogna di andare a vivere.
Provano a costruirsi, con non poca fatica, una personalità che ancora, onestamente, manca.
Ma sono capaci, a differenza di noi europei, di godersi la democrazia e la cultura allo stesso modo.
Forse noi “vecchi” ordinari europei, più fieri del nostro passato che del nostro presente, abbiamo qualcosa da imparare da questi “giovani” australiani, senza una grande storia, ma un presente straordinario.
Dove gli abitanti del vecchio continente, come me, desiderano vivere.
Gia..anche x me è proprio cosi…siamo stati a gongolarci un ventennio sul ramo a dire quanto siamo bravi…quanto siamo fashion….il cibo come noi non lo fa nessuno….ma in un certo senso vivevamo di rendita e di voragini economiche che si stavano creando…e oggi facciamo gli stupiti perchè siamo rimasti con il cerino in mano.
Loro indubbiamente hanno avuto tutto un’altro sprint anche perchè meta di tanta immigrazione con molta voglia di fare e di emergere…cmq complimenti a loro..se li meritano…e non vedo l’ora di provare pure io.
Brava Maga sempre schietta e con quel pizzico ironico che non guasta… 😉
take a look,
forse l’avrai già letto,nulladi + attuale ,e… ahimè, veritiero:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2009/commenti-sole-24-ore/02-settembre-2009/italia-gloucester.shtml
a volte leggere certe cose consola,…a volte dispiace davvero.
Ciao Maga e grazie del feed bk al commento su :abt..?Spero di sentirti presto.
Mario
oggi intaso il blog:
una nota sull’autore….
http://www.guidasicilia.it/ita/main/news/index.jsp?IDNews=15246
ciao
Anche io ogni volta che ammiravo l’Harbour Bridge e la baia di Sydney rimanevo incantata… (In Australia ci sono stata 10 anni fa… e ci ritorno…)